Regia di Douglas Sirk vedi scheda film
Il tema del razzismo non è certo nuovo nel cinema americano, ma qui trova una degna declinazione andando a scavare anche in quel senso di inadeguatezza di chi vorrebbe essere diverso da quello che è (o che almeno appare agli altri)
Remake del film di Stahl del '34, la pellicola diretta da Douglas Sirk mostra plasticamente come poco sia veramente cambiato, in ben 25 anni, nell'integrazione delle persone di colore in America. La difficoltà di accettare di avere una madre nera, da parte di Sarah Jane (nata più bianca che mulatta) sarà il tema dominante della sua vita, passata alla continua ricerca di un modo per allontanarsi dal suo passato. Parallelamente anche la vita di Lora, attrice teatrale che ha accolto in casa sua Sarah e la madre, è un ondivago, continuo altalenarsi di soddisfazioni e delusioni anche nel rapporto con la propria figlia Susie. Pur non entrando troppo in profondità nel tema del razzismo, il film sa comunque trasmettere bene quel senso di inadeguatezza di chi si sente sempre un gradino sotto la realizzazione personale. Magistrale comunque la prova sia di Susan Kohler che di Juanita Moore, entrambe candidate all'Oscar, ma anche della sempre professionale Lana Turner.
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