Regia di Alfonso Brescia vedi scheda film
La trama è molto vaga tra violenze da stupri di gruppo, e accenti strappalacrime per famiglie sulla falsariga dei "lacrima movie" allora di successo, solo con annessi cani da pelo lungo e neve in gran quantità. Fang (chiamato Whiskey, almeno nel doppiaggio doppiaggio italiano, con grande originalità) e il suo padrone l'eroe dei western italiani di serie B e C Robert Woods, rivendicano una concessione d'oro su su una montagna remota, per poi ritrovarsi molestati da un ricco proprietario(Robert Hundar/Corrado Undari, sempre incisivo) di una miniera che non esita a commettere degli omicidi per raggiungere i suoi obiettivi. Quello che segue è un'avventura tumultuosa piena di risse da bar che sembrano imitazioni di imitazioni tipo Paul Smith e Michael Coby/Antonio Cantafora, dei film di Bud Spencer e Terence Hill, scagnozzi picchiati a sangue e bruciati, crivellati di pallottole, cani che eseguono qualche simpatico trucchetto qua e là.
È piuttosto trash però di buona realizzazione, con una colonna sonora di Alessandro Alessandroni davvero bella e di gran livello, però dalla carenza di personaggi coinvolgenti tranne il suddetto strano cattivo Undari sempre terrorizzato dalle guardie rosse canadesi, e soffrendo un'azione e una trama superficiali. Gli sceneggiatori non hanno avuto però come detto, paura di inserire un po' di materiale più adulto inclusa una scena di stupro di gruppo e dopo turpe inganno ad una ragazza è oggi impensabile, in un film che sembra proprio per i bambini del 1975, al crepuscolo tra l'altro come data, del western italiano. Ignazio Spalla si aggiudica il ruolo migliore dopo Undari, quello di un amico e unico alleato del luogo di Woods - assieme al medico condotto del paese-, che se ne va in giro a pestare i malvagi solo per il gusto di farlo. La cosa peggiore di tutte è il solito personaggio bambino assolutamente fastidioso, somigliante allo Sven Valsecchi di "Sella d'argento" sempre fulciano, e un pò - tanto-irritante.
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