Regia di Ugo Tognazzi vedi scheda film
Oscar è lo chauffeur dell'"Avvocato", imprenditore ricchissimo e privo di scrupoli. Un giorno questi sceglie di mettersi alla guida della sua potente vettura sportiva e causa un gravissimo incidente stradale. Benchè incolpevole passeggero, Oscar è invitato ad assumersi la responsabilità di quanto accaduto, in cambio della promessa di vantaggi e denaro. L'"Avvocato" rispetta il patto; Oscar sconta la pena in carcere rifornito di ogni bene di conforto. All'uscita, apprende che sostituirà l'"Avvocato" in eventi pubblici ed atti con conseguenze giuridiche. Sposerà una donna, la quale pure gli vuol bene, senza potersi appartare con lei; eseguirà una serie di avventurose operazioni finanziarie; tornerà in carcere, a seguito di un disastro navale. Commedia dalle sfumature grottesche diretta da Ugo Tognazzi su soggetto di Tonino Guerra, Franco Indovina e Luigi Malerba, "Sissignore" parla di potere e del suo abuso. Con toni evidentemente critici nei confronti delle "eminenze" dell'epoca - sono gli anni floridi e movimentati del "boom economico" - stigmatizza l'essenza di questi ultimi. Un'ampia disponibilità economica, congiuntamente ad una buona dose di spregiudicatezza, portano ad effettuare cospicui investimenti. A volte si rivelano redditizi e consentono di aggiungere patrimonio al patrimonio; altre volte, le cose non vanno come previsto. Ma l'"Avvocato" sa come cavarsi dai guai; indotti in condizioni di sudditanza psicologica i suoi più stretti sottoposti, pone a loro carico rischi, negatività e tutti gli altri "indesiderata" che la vita gli pone innanzi. Il denaro può tutto; Oscar non è il primo e probabilmente non sarà l'ultimo soggetto ad essere generosamente sovvenzionato dal ricco imprenditore, il quale, di fatto, riesce ad acquistare non solo una relativa tranquillità che può offrire il servirsi di individui "prestanome", ma anche un bene assai prezioso poichè non replicabile, il tempo. Oscar subisce, tenta di svicolare, scantonare, ma non riesce. Grazie a lui ed altri personaggi compiacenti, tolleranti, con vari livelli di consapevolezza circa il maneggio eseguito dall'"Avvocato", quest'ultimo e quelli come lui, pur non dotati di chissà quali intelligenza o scaltrezza, ma in grado di cogliere l'occasione e con parecchio ... pelo sullo stomaco ... hanno la strada spianata per una vita lunga, felice, spensierata ... e dannosa. Ugo Tognazzi dà voce e movenze al protagonista Oscar; l'ho trovato, purtroppo, fuori ruolo. Pur apprezzandone l'interpretazione, l'avrei visto più a suo agio nei panni dell'"Avvocato", comunque degnamente vestiti da Gastone Moschin. Il ruolo della bella Maria, inarrivabile "moglie per finta" di Oscar è assegnato alla variopinta, è il caso di scriverlo, poichè appare truccata e vestita in modi sempre diversi, Maria Grazia Buccella. Una gradevole colonna sonora ed una messa in scena vivace, con ambientazioni varie e situazioni curiose, tiene in piedi un racconto che non è chiaro, a tratti, ove voglia andare a parare. Rimane fino all'epilogo la curiosità circa la sorte di Oscar. Tornerà ad essere un signor nessuno, oppure riuscirà a prendere il posto dell'"Avvocato", il quale ha comunque sempre il controllo della situazione ? Nulla di tutto questo. Oscar rimane il "parafulmine" del co-protagonista e non può far altro se non consolarsi con il denaro che continua a piovegli addosso in cambio dei suoi servigi e la speranza di poter un giorno, emanciparsi ed avere un altro "sè stesso" alle proprie dipendenze. Metafora di un potere che perpetua sè stesso, trovando terreno fertile nella mediocrità, nel servilismo, nella negazione delle responsabilità, nell'ipocrisia, nell'assenza di limiti morali. Ne hanno colpa paritariamente comandanti e "comandati", i quali trovano più facile dire "sissignore", chiudendo gli occhi di fronte alle nefandezze che ciò comporta, che opporsi, rendendo difficile la vita agli opportunisti e, contestualmente, agevolando i meritevoli. Buona l'idea, un po' meno la realizzazione; comunque un film che merita la visione in virtù della sua feroce critica contro alcune dinamiche che regolano la società contemporanea.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta