Regia di Kelly McMakin vedi scheda film
Cynthia Rothrock è stata una delle eroine della mia infanzia, oggi pressoché scomparsa dalle programmazioni televisive, ma a cavallo tra gli anni 80' e 90' vera e propria mattatrice del circuito home video. Qua si trova a supporto del marzialista Jalal Merhi, in un poliziesco dai contenuti marziali che guarda alla filmografia del primo Steven Seagal (non mancano esplosioni) o a film come Danko (con la stereotipata coppia di poliziotti). La presenza di due validi marzialisti, in aggiunta al villain Bolo Yeung, indimenticabile in pellicole come I Tre dell'Operazione Drago e Senza Esclusione di Colpi, garantisce comunque materiale umano sufficiente per portare a casa un prodotto dal discreto ritmo e dal sicuro intrattenimento. I combattimenti infatti sono spettacolari e le interpretazioni, tutto sommato, accettabili. Quello che manca è la cura nella fotografia e nelle scenografie, non sempre esaltate a dovere. Il soggetto è interessante, ma purtroppo la sceneggiatura è infarcita di vuoti narrativi e propone troppi dialoghi tra la Rothrock (qua mera spalla) e Merhi (nei panni del classico poliziotto sospeso dal servizio che continua a lavorare al caso in clandestinità). A esempio resta fumoso il movente del villain: un assassino seriale di maestri marziali. A ogni modo, è un "piccolo" martial movie sufficiente in un periodo in cui il genere tirava forte. Avrà dei seguiti.
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