Regia di Ricardo Alves jr. vedi scheda film
TREMOR - e il cinema di Ricardo Alves Júnior
Incontro con la morte.
"Tremor"(2013, 14'), ultimo lavoro del giovane e promettente regista brasiliano Ricardo Alves jr., è un cortometraggio meravigliosamente avvenente e tragicamente umano.
Il lavoro di R. Alves cattura sin dall'inizio...un incipit solitario, (apparentemente?) (s)connesso, altamente suggestivo e particolarmente astruso, nel quale si ammira (con un' efficace carrellata laterale) l' ambiare e il trottare di uno splendido cavallo bianco, su una via di Belo Horizonte.
Stacco. Schermo nero.
Il regista sudamericano, da ora fino alla fine, (in)seguirà con fare dardenniano -ma in modo stilisticamente differente dai lavori della coppia (fraterna) belga- Rabin Elon, uomo quieto e fermo, quasi impassibile, malgrado stia andando a trovare il corpo della defunta moglie. La mdp scorta l'imperturbabile protagonista accompagnandolo nel suo cammino verso la Morte, un cammino che non può che rivelarsi una sofferente e ineludibile discesa agli inferi, che in "Tremor" assume una forma cinematograficamente concreta; guardando l' opera del filmaker brasiliano infatti, si può notare come Rabin Elon, nel suo "viaggio" diretto all' obitorio, faccia un percorso realmente discendente: inizialmente lo vediamo in quella che sembra essere la sua abitazione -un appartamento agli ultimi piani di un enorme palazzo; scendendo le interminabili scale condominiali, viene accompagnato in macchina da un amico(?); arrivato in ospedale proseguirà la scesa -dato che l'obitorio è posto all'ultimo livello (sotterraneo) della struttura.
"Tremor", con un finale alquanto memorabile per la sua natura (forse?)impenetrabile e non-rivelatrice (il regista decide di mostrare il minimo, concentrandosi esclusivamente sul protagonista), segna un notevole cambiamento nella filmografia di Ricardo Alves jr.; in "Tremor" infatti si avverte un indefinito ed etereo misticicismo, in netta contrapposizione rispetto al concreto e fisico "Material Bruto"(2006, 16') e al documentaristico "Permanências"(2011, 34'); film corporali, così come gli altri due lavori del sudamericano: "Convite para Jantar com o Camarada Stalin"(2008, 9') e "Tormenta Ressonante"(2013, 11') i quali, oltre alla primaria caratteristica/differenza succitata, posseggono una staticità filmica conferita dal piano-sequenza a camera fissa, estranea a "Tremor" in cui Ricardo Alves opera preferendo brevi piani-sequenza dinamici, ravvicinati e "inseguitori" (in una sorta di teoria del pedinamento, elaborata dal grande sceneggiatore -e non solo- neoralista Cesare Zavattini).
"Tremor" è stato presentato alla 66ª edizione del Festival del film di Locarno ed ha vinto tre premi (regia, fotografia e montaggio) al Brasilia Film Festival.
Qui il film: https://vimeo.com/52737132
(Incipit-cavallo bianco)
(Elon Rabin -e il suo attrattivo quanto arcano sguardo- nel finale)
Material bruto
L'esordio di R.A.jr. è un corto straziante, valorizzato da un atipico e accecante b/n, che esplora il tremendo centro di igiene mentale di Belo Horizonte ritraendo tre persone in particolare (due uomini e una donna -quest' ultima rievoca la schizofrenica figura femminile del tellurico, esplosivo e malato "Krakatau"[Mariusz Grzegorzek,1986, 10']) + un disturbante primissimo piano del volto di un' anziana signora. Gli impegnativi 16' rendono lo spettatore soltanto "testimone immobile" di un crudele spettacolo, uno show che mette in scena le orride ed infime condizioni in cui certi esseri umani sono costretti a (con)vivere. "Fortunatamente", nel corto del brasiliano, i malati sono interpretati da attori sani; questo discosta l'opera del giovane e (ancora) inesperto regista da un più rischioso approccio documentaristico sul tema (come non pensare al capolavoro di Wang Bing -Feng Ai [2013, 220']), per la quale serve indubbiamente una certa maturità -e infatti, R.A.jr. non tarderà ad approcciarsi al docomuntare il reale con il suo Permanências, non appena avrà acquisito maggiore esperienza.
In Material bruto (ri)troviamo anche Elon Rabin (che rivedremo in "Tremor") in una prova attoriale molto convincente e commovente nella magnifica scena-madre del ballo.
Voto ****
Qui il film: https://vimeo.com/25416534
Qui Krakatau: https://www.youtube.com/watch?v=Qv0KKwW2j-o
(il disturbante primissimo piano di Germana Silva, l'attrice)
(qui Elon Rabin sdraiato ed avvolto da un' incorporea pace e da una luce immacolata, un momento prima che una delle puntuali crisi lo rigetti nel suo inferno)
(qui la donna malata in Material bruto)
(la spaventosa e spaventata donna in Krakatau)
Convite para Jantar com o Camarada Stalin
Con questo secondo cortometraggio, l'artista brasiliano prosegue e persegue la sua visione immobile sui corpi e le terrene esistenze. Abbandonati i degenti psicopatici, Ricardo Alves sposta la mdp su due anziane signore (sorelle?), fisicamente agli antipodi, le quali abitano nella stessa casa e dividono lo stesso letto.
Il lavoro registicamente più statico (il punto clou del movimento è (soltanto) una salda carrellata laterale) e maggiormente criptico (l'incomprensibile titolo (ci) avvisa) del regista. Affascinante.
Voto****
Qui il film: https://vimeo.com/25210949
Permanências
Il lavoro più lungo (34') di Ricardo Alves jr. è il film più classico e autorevole del cineasta brasiliano. Un nostalgico e malinconico documentario sulle persone residenti in una sorta di complesso residenziale, inghiottiti dalle loro piatte e monotonicamente permanenti vite. Ricardo jr. documenta queste stremate e consumate esistenze attraverso duraturi piani fissi, rendendo lo spettatore assoluto partecipe dei limitati "gesti" quotidiani degli anziani abitanti del posto (fumare una sigaretta, lavare il cane, parlare del passato, pensare al passato). Il meraviglioso mediomentraggio, inoltre, possiede un incipit ed un finale stratosferici...un ragazzo del posto suona sentitamente la divina Sonata per pianoforte n°14 -comunemente chiamata "Chiaro di luna"- (incipit) e chiude altrettanto splendidamente con una melodia magica ed elettrica.
Voto****
Qui il film: https://vimeo.com/98751981
Tormenta Ressonante
Il singolare, sperimentale e metacinematografico "Tormenta Ressonante", "coetaneo" di "Tremor", è il più recente progetto portato a termine da R.A., non un cortometraggio vero e proprio, bensì una video-installazione; un esperimento filmico e artistico. Supportata da una pesante e solida colonna sonora a percussioni (tamburo), l'opera è formata da un unico piano-sequenza a camera fissa della durata di 11', raffigurante una donna completamente nuda la quale è attiva nel costruire un qualcosa di particolarmente (in)utile, in un abbandonato garage(?), sgabbuzzino(?), utilizzando tre travi di legno, del filo spinato e una busta contenente altri oggetti e cianfrusaglie varie.
Verso la fine si nota il carattere metacinematografico del prodotto di Ricardo Alves, vedendo la donna guardare verso la telecamera, fare un occhiolino e accettare un consiglio da colui che sta riprendendo il momento. Cinema(del reale) nel(la realtà del) Cinema. Arte (e)statica.
Voto****½
Qui: https://vimeo.com/109230178
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