Regia di Pierre Salvadori vedi scheda film
Piccole crepe, grossi guai (2014): Catherine Deneuve, Gustave Kervern, Michèle Moretti
Sceso dal palcoscenico dei concerti rock per infilarsi nell’anonimato della guardiola di un condominio, Antoine è un performer che rifiuta la platea: cerca solitudine, indifferenza, l’esatto opposto di un pubblico. Non è qualificato per il lavoro di guardiano del palazzo, ma Catherine Deneuve lo assume perché non sa mentire, virtù accidentale di un uomo che ha disimparato a essere al centro dell’attenzione. La sua aria dimessa e riservata, però, diventa calamita per l’empatia del microcosmo condominiale: dagli inquilini più pedanti a quelli incapaci di seguire le regole, dagli squatter ai disseminatori di volantini, tutti si rivolgono ad Antoine, trovano in lui un silenzioso, goffo punto di riferimento.
Piccole crepe, grossi guai (2014): Gustave Kervern
Così è pure per la splendida Deneuve, che nelle crepe del suo appartamento scorge la fine: del palazzo, del quartiere, della sua felicità, e sull’orlo di un’apocalisse isterica si aggrappa al guardiano con tutte le unghie. Gustave Kervern, comico e regista francese che in coppia con Benoît Delépine ha firmato i cult Louise-Michel e Mammuth, qui è protagonista assoluto, il cuore impacciato di un universo condominiale pervaso dall’ansia e da un maldestro sentimento comunitario: poche battute bofonchiate, fisicità ingombrante e diversità irriducibile, porta con sé una dose edulcorata dello straniamento che dietro la macchina da presa è la sua cifra. Dando vita con Deneuve a un passo a due dolente e misurato, manuale in forma di commedia amara su come stuccare le crepe della vita.
Piccole crepe, grossi guai (2014): Gustave Kervern
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