La recensione su Quel pomeriggio di un giorno da cani

Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975): Al Pacino

Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975): John Cazale

Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975): Al Pacino, Sully Boyar

Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975): Al Pacino, John Cazale

Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975): Charles Durning

Quel pomeriggio di un giorno da cani Stati Uniti d'America 1975 La trama: Il 22 agosto 1972, tre banditi assaltano una banca di Brooklyn. Uno dei tre scappa subito; Sal Naturile e Sonny Wortzik rimangono intrappolati nei locali della banca dopo l’arrivo della polizia. La recensione: Quel pomeriggio di un giorno da cani (Dog Day Afternoon) è un film diretto da Sidney Lumet e sceneggiato da Frank Pierson il regista di “È nata una stella” (A Star Is Born) (1976). Soggetto tratto dall'articolo su Life The Boys in the Bank di P. F. Kluge e Thomas Moore Sceneggiatura di Frank Pierson Produttore Martin Bregman, Martin Elfand Casa di produzione Warner Bros., Artists Entertainment Complex Fotografia di Victor J. Kemper Montaggio di Dede Allen Scenografia di Charles Bailey, Doug Higgins, Robert Drumheller Costumi di Anna Hill Johnstone. Dog day afternoon e’ uno dei più bei film che visto nella mia vita di appassionato frequentatore delle sale. Un film diretto in modo straordinario da Sidney Lumet, con Al Pacino/Sonny Wortzik e John Cazale/Salvatore Naturile al massimo del loro fulgore emotivo, interpretano i due banditi in modo originale, mai visti due “delinquenti” tratteggiati così bene al cinema. Dialoghi strepitosi e riprese ed esterni di grande suggestione, con scene di massa molto ben riprese dalla mdp, con la folla all’esterno della banca che tifa apertamente i banditi. Un film così originale non l’ho mai più visionato, spiazza e colpisce nello stesso momento. L’atmosfera di un caldissimo pomeriggio d’agosto a New York è vibrante e realistico, oltre a essere suggestivo. La storia se non fosse tratta da un fatto realmente accaduta parrebbe il festival dell’assurdo.Tutto la vicenda vivisezionata dalla televisione. Si cita la rivolta carceraria di Attica repressa nel sangue, i sacrosanti diritti della comunità LGBT, si respira l’essenza degli anni settanta così particolari e pieni di contraddizioni e fermenti. La grandezza di questa pellicola è l’abilità con cui Lumet crea due mondi paralleli vicini e lontani. L’empatia che si crea tra i due banditi e gli ostaggi della banca, con il direttore Mulvaney il grande caratterista Sully Boyar e le cassiere, la più dotata di personalità Penelope Allen/Shirley Ball. Tutto è tragicomico, con molte scene ben assortite all’interno della banca. Invece all’esterno colpisce il dispiegamento della polizia, stile “Sugarland Express” il bel film del 1974 di Steven Spielberg. Una società americana capace di distorcere la realtà per fare scoop, creare pathos e far alzare gli indici di ascolto. Per concludere un film di una lucidità pazzesca, che dopo 50 anni rimane sempre cinema moderno, che non risente del passare degli anni. Il finale poi è assolutamente girato in modo autoriale e da ancora più lustro a un film che merita di essere giudicato, come uno dei migliori del cinema americano e non solo. Interpreti e personaggi Al Pacino: Sonny Wortzik John Cazale: Salvatore Naturile Charles Durning: Eugene Moretti James Broderick: agente federale Sheldon Penelope Allen: Shirley Ball Beulah Garrick: Margaret Carol Kane: Jenny, il topolino Chris Sarandon: Leon Shermer Sully Boyar: Mulvaney Sandra Kazan: Deborah Lance Henriksen: agente Murphy