Regia di George Miller vedi scheda film
Il quarto capitolo della saga di Mad Max prende il passato, lo amplifica e lo migliora esteticamente. Come fosse un remake godibile e veloce.
Le corse omicide su strada tornano a riempire lo schermo di follia futuristica. Miller riprende in mano la saga di Mad Max per innalzare il livello del prodotto sfruttando il progresso tecnico avuto nei trenta anni di pausa, riuscendoci senza alcun dubbio. Gli Oscar lo dimostrano. Non si può negare che la cura della costruzione scenica, l'impalcatura scenografica sorretta sui costumi e le ambientazioni desertiche, nonché la perfezione delle riprese d'azione negli assalti alla blindocisterna lascino lo spettatore a bocca aperta in più di un occasione. Tecnicamente il film è impeccabile, una qualità non da poco e sufficiente a farne un cult di una seconda era del guerriero della strada. Però Hardy non è Gibson, l'idea di Immortan Joe è già vista in Lord Humungus e Haunty Entity, l'assalto alla cisterna ormai è un classico come quello alla diligenza e la sceneggiatura non è certo curata come l'estetica. Si è preferita la via del quarto capitolo ad una più sincera operazione di remake. Notevole ed al contempo canonico. Furioso.
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