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Mad Max: Fury Road

Regia di George Miller vedi scheda film

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La recensione su Mad Max: Fury Road

di daveper
9 stelle

Un film selvaggio e intenso che cambierà definitivamente la vostra vita.  La grandezza delle scene d'azione è diversa da qualsiasi cosa abbiate mai sperimentato prima d'ora.

La continuità narrativa dell’universo di Mad Max? Dimenticatela. Tentare di collegare tra loro i film della saga è come cercare logica in un sogno post-apocalittico dopo tre gin tonic e un colpo di sole nel deserto australiano.

George Miller, il padre spirituale del caos su quattro ruote, lo dice senza troppi giri di parole: non c’è una timeline. Non l’ha mai voluta, e se ci avete provato lo stesso, beh, il problema è vostro. Ogni film è un nuovo giro di giostra (arrugginita): Max cambia volto, contesto, nemici e motivazioni, ma resta sempre lo stesso, una figura archetipica che ha più in comune con l’Uomo senza nome di Leone o un ronin di Kurosawa che con qualsiasi eroe hollywoodiano. Non è un sequel, è un’eco. Non è una saga, è un mito che si reinventa ogni volta.

Il primo Mad Max? Un esperimento low budget. Il secondo? “Facciamo meglio quello che non ci è riuscito prima”. Il terzo? Tina Turner. Fine delle domande. E Fury Road? Un capolavoro senza coordinate, un reboot travestito da sequel, un’orgia meccanica che si finge riflessione sul potere, la redenzione e la sabbia nei denti.

Insomma, Mad Max è l’anti-Marvel. E funziona anche (o forse proprio) perché non gliene frega niente di funzionare.

 

George Miller, classe 1945, ti guarda dritto in faccia e ti dice che il mondo è cambiato. Che il cinema è cambiato. Che il modo in cui lo guardiamo è cambiato. Poi fa una pausa, e aggiunge: “ma le leggi della fisica no”.

 

È questo l’approccio di Fury Road: in un’epoca in cui tutto è green screen, motion capture e attori che recitano davanti al nulla, lui ha pensato bene di ribaltare camion veri, nel deserto vero, con stuntman veri, magari anche con qualche costola rotta vera. Nessun uomo volante, nessuna scappatoia digitale. Se esplode, esplode sul serio. Il suo motto è chiaro: niente scorciatoie, solo catarsi meccanica ad alta velocità.

 

 

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