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Viva l'Italia

Regia di Massimiliano Bruno vedi scheda film

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Andreotti_Ciro

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La recensione su Viva l'Italia

di Andreotti_Ciro
6 stelle

Massimiliano Bruno perennemente in bilico fra la regia e il ruolo di attore brillante che l’ha reso noto grazie alla partecipazione alle serie de L’Ispettore Coliandro (id.; 2006-2021) firmata dai fratelli Manetti, ma soprattutto alla pluripremiata Boris (id.; 2007-in Produzione); si spinge per la seconda volta dietro la macchina da presa firmando, dopo nessuno mi può giudicare (id.; 2011) una nuova pellicola sui mali della nostra nazione. Una penisola descritta come un luogo ove le possibilità di cambiamento sono veramente esigue e nella quale avere un parente politico vale più di qualunque impegno possibile e immaginabile.

 

Quasi tutto il cast del primo film è confermato anche in questa seconda pellicola. Un cast nel quale spicca la figura di Raoul Bova nel ruolo di Riccardo, uno dei tre figli di Michele Spagnolo, riuscendo ad amalgamarsi perfettamente sia con la sceneggiatura, firmata a quattro mani dallo stesso Bruno con Edoardo Falcone, sia con le intenzioni del regista. Riuscendo a sottolineare sia le difficoltà relazionali fra Michele Spagnolo e i suoi tre figli: Valerio, dirigente di una nota catena di ristorazione. Susanna, eterna promessa del mondo dello spettacolo, e Riccardo, medico in un ospedale fatiscente. Tutti e tre con caratteri e peculiarità personali distanti gli uni dagli altri e caratterizzati con grande brillantezza da Alessandro Gassman, Ambra Angiolini e lo stesso Bova. Confezionando alla fine una prova ilare ed esplosiva, che però talvolta varca ampiamente i confini del demenziale. Lasciando in chi vede il dubbio se sia la comicità al servizio di una trama di denuncia sociale oppure se sia banalmente fine a sé stessa, e con il solo Gassman, al contrario del resto del cast, capace nel mantenere una recitazione sapientemente a cavallo fra serietà e ironia, senza mai prendersi troppo sul serio e senza mai varcare quella soglia che per tutto il corso della pellicola pare sin troppo facilmente superabile.

 

Una bella occasione quindi non completamente raccolta sino in fondo, capace comunque di strappare qualche riflessione sullo sfondo di una commedia brillante. Un’occasione che però ha saputo gettare le basi per una carriera da regista, decisamente eccellente, per il Romano Massimiliano Bruno.

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