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Tre supermen a Santo Domingo

Regia di Italo Martinenghi vedi scheda film

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Marco Poggi

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La recensione su Tre supermen a Santo Domingo

di Marco Poggi
4 stelle

Chiusura in sordina per i tre italici Supermen, stavolta in azione a Santo Domingo, in cerca di una macchina stampante di dollari falsi, che interessa ai russi e a un gangster locale. Non mancano le belle ragazze e le location suggestive, ma i combattimenti sono lenti, gli attori stanchi, o inadeguati, e le musiche di Stelvio Cipriani mediocri.

Chiusura in sordina per i tre italici Supermen, stavolta in azione a Santo Domingo, in cerca di una macchina stampante di dollari falsi, che interessa ai russi e a un gangster locale. Non mancano le belle ragazze e le location suggestive, ma i combattimenti sono lenti, gli attori stanchi, o inadeguati, e le musiche di Stelvio Cipriani poco incisive (si sente la nostalgia di duo Nico Fidenco, Roberto Pregadio e Ernesto Brancucci, il mitico "Ermavilo", che almeno allietavano i capitoli degli anni'70, "CRASH CHE BOTTE! STRIPPO STRAPPO STROPPIO - TRE SUPERMEN A HONG KONG""...E COSI' DIVENNERO I TRE SUPERMEN DEL WEST" "TRE SUPERMEN CONTRO IL PADRINO", con delle colonne sonore e delle canzoni divertenti e grottesche - non a caso "Ermavilo", in tempi più recenti era noto per essere il paroliere e/o il cantante di parecchie pellicole Disney, essendo la voce del facocero Pumbaa de "IL RE LEONE" -). Nessun nome di richiamo nel cast, se non quello del simpatico stuntman italiano Sal Borgese, che regala qualche rara risata, cercando di ravvivare il compare Stefano Martinenghi, figlio del regista Italo Martinenghi (che ha diretto questa pellicola e "...E COSI' DIVENNERO I TRE SUPERMEN DEL WEST" "TRE SUPERMEN CONTRO IL PADRINO" , non certo dei capolavori, ma almeno, come ho già detto, aveva delle canzoni grottesche e persino dei viaggi spazio-tempo, con la strampalta macchina del tempo del professor Panzerorri, molti anni prima di quellli costosi della trilogia di "RITORNO AL FUTURO", di Robert Zemeckis), in questo film con poche sorprese, che sembra un triste prodotto, pensato per uscire più per il mercato dell'home video, che nelle sale (le VHS, nel 1986, prosperavano e destavano l'interesse di un pubblico, che, nei negozi di noleggio e vendita video,  trovava di tutto, dai grandi successi a questi sottogeneri). 
 

 

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