Regia di Daniele Ciprì vedi scheda film
Perdita dell'innocenza. In una terra che si scrive Sicilia ma si legge Italia.
Ciprì dirige con estro e misura al tempo stesso, utilizzando il suo linguaggio fatto di espressioni, momenti e inquadrature, ma controllando che personaggi e situazioni non scadano nel macchiettismo. Solo nel finale il film perde un po' della grandissima ispirazione che lo caratterizza, ma è peur vero che a cambiare è anche il tono che da comico vira in tragico.
Superba la fotografia, ben scritta la sceneggiatura e ottimo il cast, guidato da un grande Servillo in compagnia di un gruppo di attori in forma e ben diretti.
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