Regia di Arthur Allan Seidelman vedi scheda film
Uno sconosciuto si presenta in una casa isolata dove vive una bella ragazza. L'interroga, la tormenta. Forse è un poliziotto che vuole incastrarla, forse è un assassino che gioca a gatto e topo. La donna esasperata lo uccide. Ma lo sconosciuto era un androide. Poco dopo se ne presenta un altro con le stesse sembianze. La contesa ricomincia.
Un thriller psicologico che sorprende per come costruisce suspense e mistero, mantenendo alta la tensione lungo tutto il suo svolgimento. La regia di Arthur Allan Seidelman è pulita, misurata e funzionale: non cerca effetti facili, ma si affida a un ritmo mai frenetico e a una messa in scena sobria che valorizza ogni dettaglio. Gli attori fanno un ottimo lavoro, in particolare un intenso e inquietante Malcolm McDowell, perfettamente calato nel suo ruolo, capace di trasmettere ambiguità e disagio con solo uno sguardo. Il thriller gioca sulla sottile linea tra realtà e paranoia, creando un senso di turbamento crescente che coinvolge lo spettatore scena dopo scena. Nonostante non sia un blockbuster né un titolo molto conosciuto, si rivela una piccola perla del cinema thriller anni '80, adatta a chi ama le atmosfere cupe, le narrazioni ambigue e il cinema indipendente di qualità. Il colpo di scena finale, inaspettato e ben costruito, è uno dei migliori twist narrativi mai realizzati.
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