Regia di Roman Polanski vedi scheda film
Un film non si crea certo da sé, ma per Polanski gestire solamente spazi e attori è uno scherzo, specie con le spalle coperte da uno script di ferro che solleva da ogni preoccupazione. Dalla carneficina verbale di Yasmina Reza si trae un piacere squisitamente sadico, ma una volta esaurito il tempo della chiacchierata la mente è già corsa al prossimo film. Inevitabile, essendo questa una commedia intenta a seminare cadaveri attraverso mitragliate di cattiverie dimenticando che sarebbe saggio lasciare qualche scomodo fantasmino a sollecitare lo spettatore un altro po'. Va messa in luce una scomoda verità: sbattere quattro bestie in una gabbia a sbranarsi fra loro è un'operazione più vicina al compiacimento che a qualunque forma di coraggio. Per chi scrive, la Settima Arte vive appieno quando giunge ben oltre la messinscena programmatica, e conseguentemente anche al di là del teatrino polanskiano; simpatico e caustico senza dubbio, ma anche comodamente seduto sui propri divanetti senza voglia di sfondare le mura tra cui è imprigionato. E non saranno certo apertura e chiusura di sipario su un parco a variare granchè questo status di pigrizia. Con tanta materia prima a disposizione un autore con la maiuscola deve spingersi ben oltre l'ordinaria amministrazione.
quattro volti, quattro mura e valanghe di parole. Gradevole, nulla di più.
impeccabile, ma è il compito in sé ad essere elementare per uno come lui.
il migliore
ottima, anche se non ruba la scena come avviene di solito.
personaggio stereotipato, ma prova eccelsa.
il più simpatico, l'unico del quartetto a poter recitare con una certa libertà senza rischiare di finire sopra le righe.
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