Regia di Emilio Estevez vedi scheda film
C'era un americano, un olandese, una canadese e un irlandese... Film dalla struttura non originale, affronta un tema evocativo come il cammino di Santiago, che il cinema ha già affrontato in modo ben più strutturato, in primis con La via lattea. La differenza è un solco enorme, perché stavolta si lascia da parte ogni riflessione filosofica e religiosa, limitandosi ad un'avventura picaresca che il protagonista affronta per elaborare un lutto, incontrando sulla sua strada compagni mossi da motivazioni diverse, ma accomunati da vite insoddisfacenti o incomplete d'amore. Il risultato è un lungo spot da proloco, con bei panorami, pietanze tipiche e strutture ricettive di vario tipo, alternati qua e là da buoni sentimenti. Asserito ciò e ribadita una struttura di puro intrattenimento, va detto che il racconto non inventa niente, ma fografa la realtà contemporanea, che vede il cammino di Santiago come uno dei tanti percorsi per amanti del trekking, del puro turismo etno-gastronomico, affrontato da migliaia di viaggiatori senza spirito penitenziale, dotati dei massimi confort della tecnologia moderna. Riproporre oggi un'opera analoga a La via lattea, quello sì sarebbe stata una mistificazione dei fatti, ma è anche vero che il cammino, come ogni altro viaggio in cui fai incontri e metti in gioco il corpo, può essere foriero di piccoli o grandi cambiamenrti ed è ciò che accade a tutti i personaggi. Per questo il mio giudizio complessivo è comunque la sufficienza, perché chi ha scritto e diretto la storia ha avuto il coraggio di non mentire al pubblico e di restituire il cammino di Santiago per quello che è.
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