Regia di Nanni Moretti vedi scheda film
"Dopo che il cardinale Melville viene eletto unanimemente Papa arriva il momento del discorso. In questo momento, il nuovo Papa, inizia ad aver paura e non riesce a fare il discorso ufficializzando la sua elezione. Uscirà per andare dalla psicoanalista ma sfrutterà il momento per scappare e prendersi del tempo per riflettere prima di uscire sul balcone"
Presto Habemus Papam risulta essere, col senno di poi, il "padre" di Conclave, uscito nel 2024. Le storie, anche se differenziano nella struttura, hanno fattori comuni: la morte di un papa, la conseguente assenza di una persona in tal ruolo e un colpo di scena finale. Le storie si sviluppano poi in maniera differente: Conclave creando un thriller, questo parlando in modo poetico di quello che vive il Papa. La sottile ironia usata da Moretti aiuta il racconto a risultare veloce e scorrevole nonostante un tema sicuramente ricercato e importante (anche se forse un po' meno impegnato rispetto ad altri film a cui ci aveva abituato il regista).
Tutta la poesia del film viene bene fuori in quello che dovrebbe fare un film che parla di religione, che sia su un papa o su un personaggio: dare forza alla parola e alla sceneggiatura. Questo film è facile dire che ci riesce perfettamente e lo si nota in tutto il viaggio che fa il nostro papa. La scelta di parlare del teatro è solo un espediente narrativo per veicolare quello che è il tema di fondo: la parola (che poi sia quella del signore o quella di chiunque altro non importa, è la parola quello che importa). Ogni frase recitata risulta veritiera, parte della vita nonché spunto di una riflessione più grande sull'identità o sulla vita in generale. La regia (che ha anche molte idee geniali) segue perfettamente lo sviluppo della trama riuscendo a creare contemporaneamente empatia col personaggio mantenendo sempre però anche un punto di vista oggettivo della storia. La scelta di mettere immagini di repertorio all'inizio del film del vero funerale del Papa (in quel caso Paolo Giovanni II) è una scelta vincente nel momento in cui diventa anch'esso solo un input da cui poi iniziare a sviluppare la storia. Insomma...Habemus Papam è quel tipo di film che Nanni Moretti non sbaglia mai.
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