Espandi menu
cerca
C'è chi dice no

Regia di Giambattista Avellino vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Andreotti_Ciro

Andreotti_Ciro

Iscritto dal 23 aprile 2019 Vai al suo profilo
  • Seguaci 10
  • Post -
  • Recensioni 497
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su C'è chi dice no

di Andreotti_Ciro
7 stelle

Poco prima di Sidney Sibilia con l’inizio della trilogia di Smetto quando voglio (id.; 2014), il regista, sceneggiatore sia di cinema e ancor prima di fumetti, Giambattista Avellino decise di parlare di laureati sottopagati e con carriere sottodimensionate, scatenandosi ancora una volta all’interno del medesimo genere che gli ha fruttato successi di critica e incassi con il duo Ficarra e Picone, ovvero la commedia all’italiana che non s’abbandona alla facile risata. Perché per quanto il film firmato assieme all’autore e sceneggiatore Fabio Bonifacci, possa risultare sia surreale che macchiettistico, riesce a narrare efficacemente una vicenda che sa intercettare gran parte dei mali dell’Italia d’oggi, ovvero il malcostume di raccomandare parenti e amici senza verificarne le capacità. E non importa che si stia parlando di didattica, giornalismo o della sanità. Ed è per questo che seguiamo le vicende di tre ex compagni di classe, ottimamente interpretati da Paolo Ruffini, in un ruolo che lo allontana dai film di matrice natalizia, dalla comicità più grassa, e per una volta in grado di esaltarne le capacità attoriali; da Luca Argentero e da Paola Cortellesi. Tutti e tre bravi ma sfortunati perché non raccomandati e per questo regolarmente penalizzati nelle rispettive vite lavorative, tutte abbracciate e fotografate da una battuta al vetriolo di Giorgio Albertazzi che, nel ruolo di preside di facoltà, si trova a domandare se ci fosse mai stato un concorso non pilotato o “aggiustato” con favori ai soliti noti.

 

Il resto del cast, composto da ottimi attori, fra i quali spiccano il già citato Albertazzi, alla sua terzultima pellicola, e Roberto Citran, uniti ad altrettanti solidi caratteristi, come il duo di poliziotti composto da Max Mazzotta ed Edoardo Gabbriellini, si muove veloce e attento all’interno di una sceneggiatura ben strutturata e incapace di momenti di pausa, nella quale tutte le tessere del puzzle orchestrato da Bonifacci e Avellino s’incastrano perfettamente portando a un epilogo non buonista, ma realista e al tempo stesso carico di speranza.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati