Regia di Shin Togashi vedi scheda film
Seiichi frequenta la sesta classe in una scuola elementare di Osaka, ed è un ragazzino sessualmente precoce. Se ne accorge durante una lezione quando, chiamato a leggere a voce alta un brano che parla dell'ingresso di una coetanea nella fase puberale, viene sorpreso da un'incontenibile erezione: confuso ed imbarazzato dalla propria mancanza di autocontrollo, contorcendosi corre in bagno, tra le risate generali dei compagni (che pensano ad un attacco di diarrea), e scopre di essersi bagnato, ma con un liquido che non ha nulla a che fare con la pipì; Seiichi è il primo della classe a cui "si è aperto il rubinetto", è entrato nella "stagione dell'accoppiamento", e, complice una madre esuberante e ficcanaso che non appena trova le sue mutande sporche del suo primo "succo" (termine ricorrente e leitmotiv del film) corre a sbandierarle ai quattro venti come fossero un trofeo, la notizia diviene presto di dominio pubblico. Lui, da parte sua, avverte l'importanza epocale dell'evento, ravvisando una palese sensibilizzazione nei confronti del corpo femminile. Quando poi, un pomeriggio, si reca alla vicina Kyoto per salutare i nonni, incontra casualmente la bella Naoko ed accade l'inevitabile: il primo colpo di fulmine. Inizia così ad intensificare le visite ai parenti con lo scopo unico di avvicinarsi a lei: per parlarci e per vederla ancora, ma anche, purtroppo, per constatare che la preda è piuttosto ostica, vuoi per il caratterino tutt'altro che accomodante, vuoi perché frequenta già la seconda media ed è quindi un paio d'anni più grande di lui.
L'incipit curioso e sfacciato non tragga in inganno: Gomen (espressione traducibile con l'italiano "scusami") non ha alcunché di triviale od eccessivo, è piuttosto un film fresco e sincero che affronta con leggerezza e tatto il tema del percorso verso la maturità di un ragazzino di 12 anni.
Il microcosmo attorno a cui gravità l'esistenza di Seiichi viene mostrato poco alla volta nella prima parte del film, laddove l'importanza di quella prima eiaculazione diviene subito manifesta, perché gli conferisce la consapevolezza di esser vicino a diventare un uomo, comportando di conseguenza cambiamenti sostanziali nel suo quotidiano, prima monopolizzato dalle amicizie virili, poi sempre più concentrato sulla scoperta dell'altra metà del mondo.
Ed è proprio la caratterizzazione dei personaggi di contorno, tutti tratteggiati in maniera rapida ed efficace, uno dei pregi della pellicola: a partire dalla madre che, incontenibile e priva di sensibilità (a differenza del padre, mite e rispettoso), lo sottopone a figure barbine e domande imbarazzanti, passando per i due amici del cuore, Kinta e Nyanko, grosso sensibile e impacciato il primo, innamorato non corrisposto di Yumi, la bella della classe, che lo tratta come una pezza da piedi, teorico ma inconcludente il secondo, che respinge le avances delle compagne rifugiandosi dietro frasi fatte rubate ai grandi, fino ad arrivare all'altra compagna di classe, la grassa e sgraziata Nao, che gli fa il filo provandoci in tutte le maniere ma senza cavare un ragno dal buco. Perché Seiichi, nonostante la differenza di età, ha occhi solo per Naoko, ragazza seria istintiva e sognatrice, brava a nascondere dietro una maschera di risolutezza il disagio generato da una situazione familiare complessa (vive con il padre divorziato, il quale gestisce un bar ed è indebitato fino al collo, mentre la madre è andata a vivere con un altro uomo e le chiede costantemente di trasferirsi da lei).
Basato su un romanzo di Hiko Tanaka, Gomen è l'opera seconda del regista Shin Togashi, che ha il merito di aver trovato la giusta alchimia per rendere affascinante una storia che fa della semplicità un punto di forza, attraverso una direzione priva di orpelli e carica di ironia che, percorrendo con sicurezza i binari canonici della commedia romantica, si sofferma con la dovuta levità sull'universo in evoluzione del protagonista, senza mai rischiare il deragliamento verso la volgarità gratuita, anzi proponendo un racconto di formazione delicato emozionante e a tratti esilarante. Bravi i due interpreti principali Masahiro Hisano e Yukika Sakuratani, rispettivamente Seiichi e Naoko, premiati come migliori nuovi talenti allo Yokohama Film Festival del 2003.
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