Regia di Nacho Vigalondo vedi scheda film
Letta la recensione di Carlos Brigante di Los cronocrìmenes mi sono detta: lo devo vedere assolutamente!
Ho inforcato i potenti mezzi tecnologici a disposizione e ho cominciato a cercare in rete. Ci sono voluti giorni per scaricarlo ma alla fine ci sono riuscita...
Il film è in spagnolo, lingua che non conosco e che non mi sta neanche troppo simpatica ma cosa non si fa per un buon film... Una masterizzatina al volo e lo infilo nel lettore DVD... Devo chiudere le finestre perché è veramente troppo un film in spagnolo e il rumore di fondo della strada.... aberrante almeno come quello che sembra rivelarsi il film!
Appare subito evidente che la "pelicula" è costruita a suon di tensione di quelle che si tagliano col coltello (o in questo caso le forbici).
Io comincio subito a godere sebbene alcuni brani della conversazione mi sfuggano... scatole cinesi spiraolidi di concatenano in maniera perversa, l'uomo comune proiettato in una dimensione angosciosa e angosciante, costretto ad inseguirsi, a spiarsi, ad eliminarsi nella speranza di ritrovare sé stesso. La neccessità dell'unicità dell'essere porta alle estreme conseguenze i fatti e la vicenda sfocia nella violenza, in una follia cieca e lucida al contempo. Interessante l'ambientazione minimale che assume ia via contorni sempre più inquietanti... alcuni momenti ricordano l'irrinunciabile "L'invenzione di Morel". Davvero un bel film, da rivedere più volte per godere di tutta una serie di punti di vista temporali diversi ma soprattutto per notare i cambiamenti psicologici di Hector che da sparuto uomo qualunque diventa ogni volta sempre più avvezzo alla strana avventura in cui si trova. Perché non è uscito in Italia? Mah!? Comincio a pensare che oltre ad avere qualche serio problema con il fare del buon cinema... gli italiani lo abbiano anche con il capire cosa vale la pena distribuire e cosa no. Sicuramente un prodotto di nicchia... non per famiglia e teen-agers invasati del grande fratello ma con un adeguato lancio che avesse puntato sull'horror, la trasformazione, il labirtintico percorso di un uomo proiettato nella dimensione sconosciuta della multitemporalità.... Io credo che un certo successo lo avrebbe avuto...
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