Regia di James Cameron vedi scheda film
Ebbene sì, dopo essermi ripromesso più volte di non andarlo a vedere durante il bombardamento pubblicitario dell'ultimo inverno, alla fine sono stato anch'io preda dell'Avatar mania, una sorta di epidemia che ha colpito più persone della suina... quando delle dieci persone che ti circondano, nove l'hanno visto, e la decima è un neonato, ebbè, allora bisogna andare a vedere di che si tratta.. se non altro, per curiosità!
Bypassiamo il fenomeno e andiamo alla trama, che è quella che ha subito le critiche più pesanti un pò da parte di tutti. Impossibile non sentire all'uscita del cinema la frase tipica dei blockbuster: "begli effetti speciali... ma è una storiella!".
Tuttavia non è proprio così... sicuramente l'originalità del film si esaurisce tutta nelle location e nell'ambientazione, ma comunque chiamarla storiella è un pò eccessivo, soprattutto se si ripercorrono i migliori film di fantascienza degli ultimi vent'anni... uno su tutti DUNE! Impossibile non cogliere l'incredibile somiglianza con il capolavoro di Lynch: una megaproduzione firmata Dino De Laurentiis, che all'epoca (1984) fu acclamata come il film di fantascienza più costoso della storia del cinema......
Ebbene Cameron ci riprova. Prende Dune come base per il suo film, e fa una serie di variazioni alla storia. Scopriamole insieme:
Dune: L'universo è governato da alcune famiglie aristocratiche che si dannano per l'estrazione del minerale più prezioso dell'Universo... la Spezia.
Avatar: L'aristocrazia galattica (che ovviamente simboleggiava i dententori del potere), viene sostituita dalle multinazionali, calando la storia in una realtà forse a noi più tangibile... qui la Spezia viene sostituita con l'unobtanium.
Dune: Il pianeta Arrakis viene sfruttato per l'estrazione del prezioso minerale. Si tratta di un pianeta desertico ed inospitale, dove vive una misteriosa popolazione nomade, i Fremen, che sono capaci di cavalcare i "vermi" giganti che abitano il pianeta.
Avatar: Il pianeta desertico viene sostituito con la giungla inospitale di Pandora! Qui la misteriosa popolazione dei Na'vi è capace di cavalcare gli uccelli giganti.
Dune: I Fremen attendono l'arrivo del messia, il Mahdi, per la loro rivalsa contro gli sfruttatori del pianeta. Questo Messia sarà proprio l'erede della casata che sfrutta il pianeta Arrakis, capace di calvacare il mitico vermone di tre chilometri...
Avatar: I Na'vi riconoscono nel protagonista, un marines al soldo degli invasori, dei poteri. Egli stesso dimostrerà di essere una sorta di Messia, quando riesce a cavalcare l'uccello gigantesco lungo..chissà magari proprio tre chilometri...
Mi sembra davvero assurdo che su tutte le recensioni che ho letto, non ci sia nessun parallelismo su questi due film... d'accordo, non c'è solo Dune, ci sono tantissime altre citazioni, ma a me pare che Dune ci sia in gran parte del film e che l'intera trama non sia altro che un tentativo di riscrivere la storia di Frank Herbert in una chiave più comprensibile a tutti...
Eh si, comprensibile: Doom fu un vero fiasco al cinema proprio per l'astrusità della storia, a tratti incomprensibile, come tutti i film di Lynch del resto, abituato ad elevare tutto su un piano più spirituale, ma soprattutto metafisico-religioso. Cameron si limita a sostituire la religione con la natura, e a far scorrere i propri personaggi secondo dei canoni molto convenzionali e comprensibili a tutti, proprio perché visti e rivisti...
Per me fra Dune e Avatar c'è un abisso, intendiamoci, ma vediamo perché comunque non butterei nemmeno quest'ultimo nella poubelle...
La trama è un elemento importante in un film, probabilmente l'elemente più importante, ma non è l'unico elemento che conta quando andiamo al cinema. Avatar è quel tipo di film che lancia le aspettative della gente alle stelle, che vuole stupire, entusiasmare, coinvolgere. Così come fu per Titanic, Cameron riesce nell'intento: farti sedere sulla sedia con l'aspettativa di essere divorato dallo schermo! Un film che riesce in questo già durante i titoli di testa, non dovrà poi fare chissa cosa per conquistare il pathos dei propri spettatori. Cameron possiede proprio questo potere speciale che pochi registi hanno o hanno avuto mai... il potere di coinvolgere le persone prima che il film le coinvolga.
Ma quest'anno Cameron ha potuto sfruttare anche uno strumento fondamentale per riuscire nel suo intento: IL 3D! Ebbene si, se c'è un film da vedere in 3D è proprio questo! Non c'è dubbio che prima di Avatar l'esperienza a tre dimensioni non aveva avuto significativi riconoscimenti, tra mal di testa vari, immagini sfocate, biglietti rincarati... ma Avatar è senz'altro un film da vedere in tre dimensioni almeno per due o tre buoni motivi:
Se in Jurassic Park, Titanic o... Il Signore degli Anelli, lo schermo ti divorava con la grandiosità della trama e il vigore della macchina da presa... ora quello spazio che c'era fra sediolino e schermo si riempe.
Da oggi lo spettatore guarderà i film dal di dentro. E sarà sempre più difficile non immedesimarsi o non lasciarsi coinvolgere dalle vicende, originali o meno...
Inoltre proprio il punto debole di questo film, la trama, offre quel di più capace di rendere gli occhiali stessi parte del gioco. C'è un punto preciso in cui questo accade. Sully si alza dal suo letto-avatar, e si rende conto di un vero e proprio rovesciamento della situazione: <<ora la vita vera mi sembra un brutto sogno, e il sogno la vita vera>>... per me il momento più toccante del film, e senz'altro una trovata geniale perché, lo spettatore, ormai calato nella vicenda "dall'interno", portato a vivere e a vestire i panni del protagonista, sarà preso a tal punto da non rendersi più nemmeno conto di indossare degli occhiali. Gli occhiali, altro non sono che gli occhi del "nostro" avatar con un inevitabile e conseguente effetto pelle d'oca...
Insomma, se per coinvolgere gli spettatori c'è bisogno di inventarsi qualcosa di nuovo, allora Cameron ci è riuscito!
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