Regia di Bill Forsyth vedi scheda film
Vediamolo ancora con leggerezza e profondità. Dopo 40 anni i temi trattati sono sempre attuali.
Le belle e puntuali recensioni mi quasi frenavano la penna e non volevo aggiungere altro a quanto splendidamente detto fin qui. Però ribadire i concetti già espressi lo trovo necessario per un anomalo film come questo. Local hero ha la straordinaria capacità di portarci lontano anche solo soffermandoci su alcuni siparietti inseriti dal fantastico regista: il martello picchiato sul tetto (una metafora, per ricordare all'intruso americano di essere un visitatore poco gradito?), i piedi palmati di "Marina", amabile ricercatrice e sirena al tempo stesso (non dimentichiamoci dei nostri preziosi oceani) i frequentatori anziani del pub durante la serata danzante (vere "macchiette" locali, che al ritmo scozzese non resistono ad accennare dei passetti cadenzati), le stelle "cadenti" nel cielo e le aurore boreali (non solo spettacolo dal vivo ma un chiaro riferimento alla vita e alla morte, binomio troppo spesso dimenticato dagli umani ma sempre davanti a noi nelle immagini dal cosmo), lo sdoppiamento dei personaggi quando necessitati a svolgere vari mestieri contemporaneamente (e la domanda diretta all'americano: "ma tu, fai un solo lavoro?"), i tempi dilatati e senza fretta lontani mille miglia dal nostro frenetico quotidiano. Pur girato nel 1983 si può e si deve vederlo oggi, accompagnati dalla musica di Knopfler e portati per mano dalla leggerezza e simpatia del sempre gigante Burt Lancaster.
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