Regia di Giuseppe Tornatore vedi scheda film
E' una storia italiana vista attraverso gli occhi di tre generazioni di uomini che poi è la nostalgia di Tornatore. Della storia, spesso ci si perde fra gli episodi che interessano i tanti personaggi, colpiscono due elementi: il primo la passione per la politica, erano gli anni in cui si formavano le coscienze politiche e il secondo, la bellezza dei luoghi del nostro paese.
Una famiglia siciliana di Bagheria (in dialetto Baaria, La porta del vento) , raccontata attraverso tre generazioni: da Cicco al figlio Peppino al nipote Pietro. Sfiorando le vicende private di questi personaggi e dei loro familiari, il film evoca gli amori, i sogni, le delusioni di un’intera comunità vissuta tra gli anni trenta e gli anni ottanta del secolo scorso nella provincia di Palermo. Negli anni del fascismo Cicco è un modesto pecoraio che trova, però, il tempo di dedicarsi al proprio mito: i libri, i grandi romanzi popolari. Nelle stagioni della fame e della seconda guerra mondiale, suo figlio Peppino s’imbatte nell’ingiustizia e scopre la passione per la politica.
Grande uso di gru e carrelli, bella la fotografia
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta