Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Manny, sposato con due figli, si guadagna da vivere suonando il contrabbasso nei locali. Una spesa familiare imprevista lo costringe a chiedere un anticipo all’assicurazione con cui detiene una polizza ma quando si reca negli uffici viene identificato dalle impiegate come il ladro che li ha rapinati non molto tempo prima. Inizia per Manny un periodo da incubo, in cui dovrà dimostrare di non essere il colpevole dei reati di cui lo accusano e al contempo cercare di non incrinare gli equilibri della sua famiglia.
Questa pellicola firmata da Hitchcock, ispirata ad un fatto realmente accaduto, si avvale di molteplici elementi validi. A partire dall’interpretazione di un Henry Fonda intenso e capace di caricarsi sulle spalle l’intera pellicola che si basa su una situazione tipica del cinema di Alfred Hitchcock dove un innocente viene ingiustamente accusato e deve battersi per difendere la sua estraneità ai fatti.
La maestria di Hitchcock garantisce allo spettatore un coinvolgimento totale, per l’intero svolgimento della pellicola seguiamo le disavventure di Manny e con lui speriamo in una risoluzione di quella che appare come un’ingiustizia. Eppure, eppure, Hitchcock ha la capacità di farci dubitare fino a portarci in uno stato di confusione mentale in cui la realtà si mischia con la possibilità, e si finisce per dubitare di persone e situazioni anche quando sono palesi e indubitabili.
Pur essendo un film minore nella stupefacente filmografia di Hitchcock, Il ladro, possiede il carisma delle pellicole più famose del regista, garantendo una sorta di continuità nell’inimitabile stile del regista, riconoscibile sempre e comunque anche a distanza di anni.
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