Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Il terzo capitolo della saga di Indiana Jones non raggiunge la vetta del primo, ma in quanto a ritmo, avventura ed azione non delude affatto (pur con qualche esagerazione che finisce per non convincere nella sceneggiatura, soprattutto nel finale di carattere apertamente fantastico e soprannaturale dove il nostro eroe riesce finalmente a trovare il Santo Graal). Ricordo che lo vidi per la prima volta quando uscì al cinema, nei primi mesi del 1990 e fu un grandissimo divertimento per uno spettatore allora nella fase iniziale dell'adolescenza. Il duetto Harrison Ford- Sean Connery è la vera carta vincente ed è molto azzeccato, introduce nella saga il confronto fra padre e figlio, ma lo fa in maniera briosa, con battute che sembrano uscire da una commedia degli anni'30 e da cui esce vincitore il grande interprete di 007, all'epoca sessantenne, che disegna un delizioso Henry Jones Sr. La presenza femminile della modella Alison Doody, invece, risulta soprattutto decorativa. Fra le sequenze più avvincenti citerei soprattutto quelle ambientate a Venezia con l'inseguimento in motoscafo e l'incontro a Berlino con Hitler che lascia la sua firma sul libretto di Indiana. Tuttavia, nel complesso non raggiunge il perfetto mix di avventura e umorismo del primo capitolo, forse a causa di qualche ridondanza narrativa e stilistica; molto godibile il breve prologo ambientato nel 1912 nello Utah in cui il giovanissimo Indiana è interpretato da River Phoenix, poco prima della tragedia che vedrà la sua precoce scomparsa.
voto 7/10
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