Regia di Russell Mulcahy vedi scheda film
Per perdere l'immortalità si deve perdere la testa. Un film affascinante che ha segnato un epoca, ma che accusa gli anni trascorsi.
Il mito dell'immortalità affascina imperituramente. Un film d'azione che unisce il genere fantastico a quello di cappa e spada, con Mulcahy bravo a dirigere l'affascinante racconto diviso tra presente e passato, con i salti temporali ben calibrati e strutturati, utili a sottolineare i sentimenti del protagonista nel suo avvicinarsi all'adunanza, la resa dei conti tra coloro che sono immortali, ma solo se hanno la testa sul collo. Lambert è perfetto per la parte, con quella sua rasatura trascurata che ha fatto moda, così come lo è Brown, un perfetto psicopatico che attraversa i secoli e ci ammonisce sul fatto che sia "meglio bruciare subito che spegnersi lentamente". Buon ritmo, ottimo montaggio, la narrazione è ben sottolineata dalla splendida colonna sonora dei Queen e quindi era prevedibile che questo film diventasse un cult. Il trascorrere degli anni però fa affiorare alcune ingenuità e la fotografia risulta meno suggestiva di un tempo. Inoltre la famigerata finale "ricompensa" appare sempre più come un deludente bluff. Sta via via perdendo la sua specie di magia. Perituro.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta