Regia di Ron Howard vedi scheda film
Facendo parte della fetta di pubblico che non ha (ancora?) letto il romanzo ormai di culto di Dan Brown, posso dire che, per chi assiste al film di Ron Howard completamente (quasi, anzi) estraneo al bombardamento mediatico scatenatosi attorno al racconto, tutto sembra scorrere con una rapidità disarmante, come se i personaggi avessero tutti quanti un Q.I. di 180 o giù di lì. Partiamo innanzitutto dicendo che il film, come probabilmente l'opera da cui è tratto, non può far sorgere dubbi nella mente di un vero credente: fantasia è, fantasia rimane. Detto questo, l'ipotesi di Brown, o meglio, gli indizi, intrigano: stando alla fervida elaborazione dello scrittore, Gesù avrebbe sposato Maria Maddalena dal cui ventre sarebbe nata una bambina. Ventre che si scopre essere il "vero" Santo Graal: L'Ultima Cena di Leonardo suggerirebbe che accanto al Signore non ci sarebbe Giovanni, ma la succitata moglie di Cristo, e la forma nata dalla silhouette dei due formerebbe una V, una coppa, ovvero il Graal, ovvero ancora il ventre femminile. Un ramo della Chiesa avrebbe dato vita alla caccia alle "streghe" poichè secondo i pagani il Paradiso si raggiungeva non attraverso Gesù, bensì la donna, cosa che ovviamente avrebbe infastidito non poco vescovi e soci. Una cospirazione antica secoli e secoli, a questo punto, uccide appena ne ha la possibilità chi parrebbe discendere proprio dalla prole di Gesù, mantenendo quindi tutto insabbiato.
A trovarsi nel bel mezzo di tutto ciò è il professore interpretato da Tom Hanks, che, come già detto, sembra uscito direttamente dal naso di Einstein: intelligentissimo, quasi quasi fa poco caso all'incredibile rivelazione, impegnato piuttosto ad anagrammare frasi sparse un poco a destra e un poco a manca sui quadri di Da Vinci. I due grandi difetti del film (mi devo limitare, come detto, solo alla pellicola) sono proprio questi: il fatto che tutti sembrano geni, e l'assurda reazione di quasi indifferenza al fatto che in giro per il mondo potrebbe esserci una persona nelle cui vene scorre il sangue di Chi ha dato speranza e luce al mondo stesso. Difficile determinare se Hanks reciti al di sotto delle sue reali capacità (parliamo di uno dei più grandi attori di sempre) oppure se sia fatto apposta perchè è il personaggio stesso a sembrare imambolato, e lo stesso dicasi per Audrey Tatou, anche lei un po' per le nuvole.
Ottimo invece Ian McKellen, sempre imprevedibile. Tirando le somme, Ron Howard a livello di regia non delude, ma il suo Codice Da Vinci sembra troppo succube della pappardella creatasi attorno al successo del libro: una maggior cura nei dettagli e nelle spiegazioni (si rischia di doversi portare dietro da casa un block notes per segnarsi i discorsi arzigogolati dei protagonisti) non sarebbe guastata.
Sempre il suo solito personaggio, poliziotto scazzato ma buono.
Bella interpretazione, decisamente inquietante.
Bravo è bravo, ma qui compare troppo poco per dare un reale giudizio.
Probabilmente il migliore.
Carina ma un po' persa.
Difficile stabilire se non abbia recitato al meglio di sè o se sia proprio il personaggio così "freddino".
La regia c'è, ma la storia sembra troppo buttata su in fretta e furia.
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