Regia di Terence Young vedi scheda film
Interessante per il composito cast in parte e i ruoli minori "hammeriani", la regia agile e svelta in qualche esterno d'azione di Terence Young (e difatti c'è persino Ian Fleming nel breve ruolo dell"'uomo del banco dei pegni) che si cimenta anche nel musical e nei numeri di ballo e spogliarello risibile ma per i tempi già "over the top"(troppi), la fotografia brillantissima in ABCP Color e l'occasione per Christopher Lee di mostrare già le sue non comuni doti da tenore, che lo porteranno in anni successivi ad avere anche successo come cantante pop e cantare e ballare in alcuni film. Peccato che l'ambientazione(un famoso night club londinese nei pressi di Piccadilly circus e le sue ballerine e spogliarelliste) audace e "dissoluta" per i tempi, alcune battute delle/sulle "donne perdute", le situazioni e considerazioni, risultino oggi molto datate. Jayne Mansfield mostra spessissimo il si maestoso lato b a favore dell'occhio della cinepresa, pure commentandolo come "lo spettacolo migliore dell'altro", e a 90°, cosa inusuale in un film del 1960. La versione italiana è pure molto sforbiciata, quella inglese originale ha diverse sequenze in più cadute sotto immagino la bacchettona censura cinematografica nostrana dell'epoca, presenti adesso sottotitolate. Karl-Heinz Boehm replica un poco una certa aria inquietante nel suo ruolo di cinico giornalista-scrittore degli ambienti, dal contemporaneo capolavoro di Michael Powell "L'occhio che uccide".
A differenza di un titolo come questo però qui siamo sempre in una scrittura cinematografica Interessante ma molto datata, perbenista e moralista, come detto molto molto sorpassata. Però diretto tecnicamente e scenicamente al solito da Young, coadiuvato da un grande dop della sua epoca come Otto Heller. Molto interessante la rovinatissima versione italiana più breve di vari tagli censori, con i sopravvussuti in parte titoli italiani, e che sembra ricavata da una copia privata da collezionisti. Belli davvero gli esterni della strada del night ricostruiti in studio ai Wigmore, si vede da qui quali film britannici di genere come questo trasse omaggio Julien Temple in "Absolute Beginners" del 1986 con David Bowie e Patsy Kensit ambientato nella medesima epoca e a Soho. Sempre grande e in ruolo per lui insolito di impresario-lenone di night club dalle molte vite e molti passati, Leo Genn, vetusti i dialoghi adattati dell'edizione italiana, sempre eccellenti tutte le voci maggiori e minori, di quel tempo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta