Regia di Alberto Lattuada vedi scheda film
Sembra cucita apposta su Ugo Tognazzi la parte del ragioniere di provincia che sposa una di tre sorelle, finendo per portarsi a letto anche le altre due
La parte del ragioniere di provincia che sposa una di tre sorelle benestanti (finendo a letto anche con le altre due) sembra cucita a perfezione su Ugo Tognazzi, che con questo tipo di personaggi sapeva destreggiarsi a meraviglia. Tratto da un caustico ma efficace romanzo di Piero Chiara (che ha anche una particina nel film), "Venga a prendere il caffè da noi" è soprattutto un efficace ritratto della provincia italiana stretta tra un perbenismo di facciata ed una voglia costante di trasgressione. Emblematica, in questo contesto, è la perdita della verginità di una delle tre sorelle in una chiesa sconsacrata, incipit di una serie di rapporti che termineranno solo dopo essere stati sorpresi dal prete nell'improvvisata alcova. Non manca qualche macchiettismo di troppo, ma comunque la pellicola è caustica ed al tempo stesso gradevole, una cartina al tornasole dell'italica virtù di conciliare sacro e profano preservando le apparenze.
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