Regia di Isao Takahata vedi scheda film
La tomba delle lucciole (1988): locandina
AL CINEMA
"Perché le lucciole vivono così poco?" Mai come nella drammatica attualità delle devastanti cronache di guerra in corso, emerge evidente come, in ogni guerra occorsa in passato ed in corso in questo tribolato presente, le persone civili si rivelino come le vittime più pesantemente ed atrocemente colpite dalle mortali conseguenze del conflitto. La memoria comune che, anche attraverso molte cronache di cinema, ha frequentemente tratteggiato scolasticamente la figura dei giapponesi in guerra nella Seconda Guerra Mondiale come feroci assassini pronti a tutto, anche al sommo sacrificio pur di salvaguardare il valore patrio, assicurando la "lunga vita all'Imperatore", non ha evidentemente mai preso in considerazione le drammatiche vicende di sopravvivenza che hanno contraddistinto molte persone qualunque alle prese con i bombardamenti che la flotta Usa infliggeva durante le incursioni aeree sulle città nippiniche, nelle fasi bkiche fondamentali del conflitto.


La tomba delle lucciole, del regista celebrato delmutico prodotto televisivo a puntate Heidi, e di molto altro, Isao Takahata, prodotto a fine anni '80 dal celeberrimo Studio Ghibli di Hayao Miyazaki, e tratto dall'omonimo racconto semi-autobiografico di Akiyuki Nosaka, ha inizio il 21 settembre 1945. È in quel drammatico giorno che, nell'atrio della stazione ferroviaria di K?be, un ragazzo muore di fame e stenti fra l'indifferenza sconcertante dei passanti, ormai indurito dagli orrori di una guerra che ha decimato soprattutto civili innocenti ed inermi.
Tutto ciò che è rimasto allo sfortunato ragazzino morto stremato, è soltanto una scatola di latta delle caramelle "Sakuma Drops", ove la sorella custodiva I suoi tesori.
Gettata via distrattamente da un inserviente, la lattina si apre facendo fuoriuscire uno sciame di luminose lucciole assieme ad una sorta di fantasma di una bamba, la sorellina del giovane appena morto.


Da qui inizia un lungo flashback che racconta la drammatica storia dei due fratellini, dal bombardamento che li rese orfani di madre, alla notizia che anche il padre ufficiale risulta deceduto in mare, alla morte per stenti della dolce sorellina.
L'orrore della guerra mai come oggi appare vivido ed impressionante, ed ora, rivissuto in questo splendido e toccante cartoon adulto riemerso in sala e che, cosa rara in ambito Ghibli, abbandona completamente le situazioni fantasy per immergersi nel sanguinoso e realistico incubo di guerra, si riaffaccia raccontando lo strazio realistico che stravolge due fratellini, travolti da un destino che va oltre le loro singole individualità, ma che li travolge in prima persona, martiri sacrificali di una violenza che da sempre caratterizza l'impronta umana su un pianeta che non ci meritiamo.
La tomba delle lucciole (1988): locandina italiana 2025
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