Regia di David J. Burke vedi scheda film
Il cast è di quelli strepitosi e che farebbe gola a qualsiasi regista navigato… figurarsi ad un esordiente come David J. Burke (creatore della serie televisiva “Wiseguy”/”L’informatore”) che per il suo debutto dietro la macchina da presa – Edison City – si è ritrovato a filmare nomi come i Premi Oscar Morgan Freeman e Kevin Spacey e star musicali del calibro di Justin Timberlake (leader degli ‘NSYNC). Ma tanto talento ed appeal mediatico risultano sprecati in questa storia di corruzione e redenzione per le strade della metropoli di Edison. Seguiamo così stancamente le vicende del giovane ed intraprendente giornalista Josh Pollack (Timberlake al suo primo ruolo da protagonista… e si vede!) che scopre un giro di corruzione interna all’unità di polizia più elitaria della città, la F.R.A.T., e deciso a smascherarla – con l’aiuto del suo capo Ashford (Morgan Freeman , capace di risollevare le sorti di un film!) – si avventura in un’intricata vicenda dove poteri oscuri e forti tramano nell’ombra in una sorta di connivenza sociopolitica dai contorni indefiniti. E mentre Kevin Spacey (un veterano della Squadra Investigativa) si aggira per il film spaesato ed inconcludente, ci si avvia ad uno degli epiloghi più fracassoni, ridicoli ed improbabili della storia del cinema restando delusi da quello che le note del press book presentavano come un’opera nello spirito dei classici del cinema del livello di Serpico, Chinatown e L.A. Confidential. E che invece si risolve come il concept di una serie televisiva ricalcandone l’impronta stilistica piatta, tempi narrativi traballanti e moduli recitativi freddi.
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