Regia di Michele Placido vedi scheda film
I presupposti per il capolavoro c'erano tutti. La visione del male sociale dal di dentro e l'attualizzazione di uno dei più brutti periodi della nostra repubblica. Un solidissimo punto di partenza ed una tradizione, quella del poliziesco italiano, che a parte le orrende fiction e qualche esagerato filmastro, da tempo aspettava di riemergere. Cosa è andato perduto? Forse il tentativo del regista di rivedere gli anni '70 con gli occhi di un contemporaneo, rappresentandoli quasi oleograficamente, tipo Strsky ed Hutch, per intenderci. Qualche tarantineggiamento che da un punto di via visivo non guasta, ma non giova alla coerenza del film. Poco carisma, insomma. Il velo ideologico che opprime la fluidità della narrazione e le condiziona. Di sicuro, però, il miglior poliziesco degli ultimi anni. Del Cast si notano uno Scamarcio calato nella parte crepuscolare e bellissima del Nero ed una Jasmine Trinca, clone di Nike Rivelli, che splende per bellezza ma che non riesce a scrollarsi di dosso il personaggio della buona borghesia romana di sinistra che Moretti le ha cucito addosso. Per sfondare, la ragazza, se ne deve spogliare (in tutti i sensi).
La banda della MAgliana ed i misteri d'Italia. Memorabile quello che dice il funzionario dei servizi segreti alla fine: da annotarlo e da scriverlo sui muri!
Un po' forzata.
Avrei dato pi spazio agli altri personaggi, come quello di Fassari che si dimostra un ottimo caratterista, e soprattutto a quello di Scamarcio: la cazzottiera su Rivolta contro il mondo moderno del Barone mi ha fatto letteralmente andare su di giri. Mi somiglia in maniera impressionante (se non fosse per l'aspetto fisico).
Libano. Lotta di classe e cocaina.
Ha una predisposizione naturale a calarsi nella parte, che le sta, tra l'altro, a pennello.
Il vero capolavoro del film. Mai così bravo.
Avrebbe dovuto vedersi qualche film di Maurizio Merli prima di permettersi di fare lo sbirro. Troppo sopra le righe, non riesce nè a esprimere la parte del duro, nè quella dell'erotomane innamorato della cattiva ragazza.
Verrebbe da dire che di buono ha solo la figlia. Invece ha fatto un poliziesco al di sopra della media. Merita un plauso. Anche per il cammeo. Deve darsi una calmata: troppo esagitato, quando recita e quando dirige. Una via di mezzo tra un Carmelo Bene fatto di Valium ed un Michele Soavi ultima maniera.
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