Espandi menu
cerca
Il caso Pisciotta

Regia di Eriprando Visconti vedi scheda film

Recensioni

L'autore

mm40

mm40

Iscritto dal 30 gennaio 2007 Vai al suo profilo
  • Seguaci 169
  • Post 16
  • Recensioni 11340
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Il caso Pisciotta

di mm40
5 stelle

Siamo nel 1954 e nel carcere palermitano dell'Ucciardone viene improvvisamente avvelenato, con della stricnina nel caffé, Gaspare Pisciotta. Questi, già membro della banda di Salvatore Giuliano, si era reso da tempo disponibile a collaborare con la giustizia e temeva perciò il peggio per sé: i potenziali mandanti sono parecchi, ma gli esecutori materiali dell'omicidio sono da ricercare per forza di cose entro un numero ristretto di persone. Con pazienza e coraggio un magistrato comincia a indagare, scontrandosi prevedibilmente contro un muro di omertà.


A una decina di anni di distanza dal Salvatore Giuliano mirabilmente diretto da Francesco Rosi (1962) arriva questo Il caso Pisciotta, che racconta le indagini seguite all'omicidio in carcere di un componente della banda di Giuliano, vale a dire Gaspare Pisciotta. L'esito è abbastanza differente, ma non per questo anche la pellicola di Eriprando Visconti non gode di ottimi momenti e spunti di critica sociale di ampio interesse; sicuramente la distanza tra i due lavori non dipende solamente dalla distanza tra i due registi, ma anche dai cambiamenti nel frattempo intercorsi nel cinema nostrano. Siamo dunque nei primi anni Settanta e un certo tipo di cinema civile va ibridandosi col poliziesco all'italiana all'epoca tanto in voga; tra denuncia e intrattenimento però Visconti sceglie di spingersi più chiaramente verso la prima, rimanendo per l'appunto sulla scia dei Rosi, dei Petri, dei Damiani. Da sottolineare un cast nel quale i nomi degni di nota abbondano, da Tony Musante a Salvo Randone, da Saro Urzì a Carla Gravina, da Michele Placido (giovanissimo) a Duilio Del Prete, con particine anche per Vittorio Mezzogiorno e Nino Terzo. La produzione è Carlo Ponti e il budget è senz'altro dignitosissimo, con collaboratori tecnici del calibro di Erico Menczer per la fotografia e Franco Arcalli per il montaggio. La carriera di Eriprando Visconti è sempre rimasta in ombra, schiacciata dal peso del cognome di famiglia; pur non essendo mai arrivato ad avvicinarsi allo zio Luchino, ha licenziato quasi sempre opere di accettabilissimo livello sia dal punto di vista estetico che da quello dei contenuti. Qui scrive anche la sceneggiatura in team con Mino Roli e Nico Ducci. 5,5/10.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati