Regia di Scott Derrickson vedi scheda film
Scott Derrickson oltre ad essere lo strombazzato sceneggiatore di Wenders, aveva bazzicato nell'horror dirigendo come suo primo film hellraiser5, probabilmente il miglior sequel del film culto di Barker. Insomma era uno che prometteva bene, obbligo quindi attendersi parecchio da questo emily rose, ispirato ad una storia vera accaduta però in germania, su un esorcismo che ha portato alla morte una giovane epilettica ragazza. Poteva essere un durissimo attacco verso le istituzioni religiose e quindi un ottimo non horror, invece Derrickson sposa il più banale risvolto "religioso" (un pò perchè era la strada più facile, un pò perchè così non si infastidiva nessuno) e addirittura potrebbe essere letto come un chiaro atto di accusa in cui la "collettività" (parola che tende a specificare l'odioso avvocato rivale) laica può anche aver ragione, ma la fede è comunque sopra tutto (come nell'improbabile verdetto finale).Ma aldilà di questo, Derrickson non è uno stupido.Non gioca di effetti speciali o mutazioni corporee viste e straviste.Ambienta il suo horror in un aula di tribunale dove in base a flashback si ricostruisce la storia della povera emily.Gioca bene sulla suspance e sfrutta appieno l'increbibile performance di Jennifer Carpenter (che bel cognome!!!).Sa riprendersi discretamente bene quando il film scivola nel ridicolo ma sopratutto, nonostante dovute citazioni, si distacca nobilmente dallo scomodo paragone con l'esorcista (il più ovvio come tendono ad evidenziare anche i poster pubblicitari) sicuramente senza superarlo, ma essendo almeno bravo a diventare "qualcos'altro".E quindi alla fine costruisce un buon non horror.Al di là del reazionario o no, questo the exorcism of emily rose funziona abbastanza, ma chi aspetta vomito, masturbazioni con la croce ed altri gustosi "intrattenimenti" sappia che rimarrà deluso.
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