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Delitto per delitto - L'altro uomo

Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film

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La recensione su Delitto per delitto - L'altro uomo

di steno79
9 stelle

Uno dei migliori film dell'Hitchcock anni '50: un puro esercizio di suspense, ma anche un geniale lavoro di messa in scena dove nulla è lasciato al caso, e dove gli effetti visivi e sonori che caratterizzano le sequenze più intense sono volti a una sperimentazione delle possibilità espressive del cinema che pochi altri registi hanno condotto così a fondo. Il romanzo di Patricia Highsmith è stato drasticamente cambiato, conservando solo lo spunto iniziale dei due sconosciuti su un treno: a partire dalla prima sequenza, con quell'urto occasionale dei piedi, si stringe un ambiguo rapporto fra il tennista Guy Haines e lo sconosciuto Bruno Anthony, rapporto con connotazioni omosessuali che all'epoca non potevano essere troppo esplicitate. Le sequenze più inventive sono quelle dell'inseguimento della moglie del tennista al luna-park e della sua uccisione riflessa nel vetro degli occhiali, il montaggio alternato della partita di tennis e di Bruno che cerca di raccogliere l'accendisigari, e il duello finale sulla giostra impazzita. Ma oltre che nella forma, il film è brillante anche nella sostanza, con i suoi interrogativi sulla colpa individuale e il male che può essere legato al semplice desiderio di commettere un crimine. Ottima interpretazione dello sfortunato Robert Walker nei panni di Bruno, reso una figura di killer megalomane particolarmente inquietante (l'attore morì poco dopo l'uscita del film), mentre al suo fianco Farley Granger, pur non potendo sfoggiare lo stesso talento, è certamente affascinante e sa conferire la giusta dose di ambiguità al tennista Guy, che inconsciamente aveva desiderato la morte della moglie, pur non potendola ovviamente commettere nella realtà. Thriller dal ritmo sostenuto, tecnicamente pieno di pezzi di bravura che rimangono come vere sequenze d'antologia, "Strangers on a train" è un capolavoro che si pone in una ideale Top Ten hitchcockiana, appena a un passo dalle più grandi creazioni dell'autore come "Vertigo" o "Psycho".

voto 9/10

 

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