Regia di Robert Rodriguez, Frank Miller vedi scheda film
"Sin City" ennesimo film fumetto tratto dal capolavoro di Frank Miller, e diretto dal simpatico Robert Rodriguez, arriva in Italia dopo essere stato già riconosciuto in patria come un cult.
Ma un po' come tutti i film così tanto attesi in parte delude le aspettative.
Film double-face, da un lato davvero mozzafiato e innovativo dal punto di vista visivo (ogni sequenza del film è calcolata e riprodotta in ogni minimo dettaglio in base alle tavole del fumetto di Miller; l'utilizzo del bianco e nero e dei colori è raffinatissimo così come la colonna sonora e il cast è eccellente, in particolare Rourke e Bruce Willis).
Purtroppo però pure situazioni e psicologie dei personaggi sono plasmati pari pari sulla logica di un fumetto. E così riesce difficile appassionarsi e restare coinvolti dalle vicende di questi sbirri e puttane, volutamente bidimensionali. Il film di Rodriguez all'inizio lascia a bocca aperta, ma poi arriva lo sbadiglio, e la violenza (tanta ma stilizzata) più che essere amorale, arriva ad annoiare.
Il punto è che film e fumetti sono due cose totalmente diverse, e i secondi per funzionare sul grande schermo devono essere inevitabilmente stravolti e "traditi". Bisogna dare un anima e un cuore ai personaggi per far funzionare un fumetto al cinema.
E' per questo che ho amato il romantico Spider Man di Raimi, ed è per questo che ho apprezzato il tormentato Hulk di Ang Lee.
Ma in "Sin City" tutto è fin troppo stilizzato e calcolato a tavolino. Tutto già pronto per diventare automaticamente cult e "cool"; non è un caso che delle tre storie quella più bella e che rimane più impressa è quella del pugile Marv (interpretato da un perfetto Mickey Rourke), un gigante cattivo che però nasconde grandi disillusioni e un cuore d'oro.
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