«Se imbocchi il vicolo giusto a Sin City, puoi trovare di tutto!»
Sin city, il grandissimo comics col quale Frank Miller si è inventato un nuovo stile grafico, in cui il bianco e il nero tendono a ritirarsi ognuno nei suoi domini (Daniele Brolli), passa dalle mani dell'autore a quelle altrettanto capaci del regista messicano Robert Rodriguez e producono questo interessante cortocircuito.
Se il fumetto era un capolavoro, il film è un buon parco dei divertimenti, crime e cupissimo, in cui Bruce Willis (quanto manca), Clive Owen e un pazzesco Mickey Rourke, nel ruolo dell'iconico Marv, una istintiva macchina per uccidere, si rubano costantemente la scena, con un crescente azzardo di bravura.
Incursione folle e visionaria di Quentin Tarantino come special guest director, nell'episodio Un'abbuffata di morte, con un Benicio Del Toro in grande spolvero, nel ruolo del violento ubriacone Jackie Boy.
Perfetto il parterre di turbophreñe, con Jessica Alba e Rosario Dawson ai limiti della sostenibilità. Pupe cattivissime e scafate in una società violenta, dove non esiste il minimo rispetto della legalità, come nell'Italia del '600 o del 2030, fate voi.
Qualche lungaggine di troppo, ma il divertimento è più che assicurato.
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