Regia di Wes Craven vedi scheda film
Sin dalla sua uscita il film di Craven divenne un cult imprescindibile per qualsiasi patito di cinema dalle forti emozioni. Col tempo la sua aurea mitica non si è affievolita vantando addirittura un seguito nel 1985 (inedito in Italia) e un remake nel 2006. Da sempre lo si elogia per la sua valenza di critica sociale e per la sua antiretorica nel mettere in scena l’abominio della lotta ferina tra esseri umani che di umano paiono non aver più nulla. Ed è questo l’unico motivo per poter sorvolare (parzialmente) sulla rozzezza di un horror stracolmo di difetti: dialoghi da turarsi le orecchie (il doppiaggio non aiuta), personaggi bidimensionali, regia di serie B, il tutto per una prima parte quasi inguardabile. Fortunatamente l’ultima mezz’ora risolleva l’operazione. Chi ama il gore estremo, nonostante la fama acquisita dal film, rimarrà deluso: nessuna concezione compiaciuta al sanguinolento, ma tanta lucidità nel descrivere la violenza.
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