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La presa del potere di Luigi XIV

Regia di Roberto Rossellini vedi scheda film

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La recensione su La presa del potere di Luigi XIV

di steno79
9 stelle

"La presa del potere da parte di Luigi XIV" è un film storico realizzato per la televisione francese da Roberto Rossellini nel 1966, ed è generalmente considerato il migliore della fase conclusiva della sua carriera che vedrà molti progetti televisivi, quasi tutti di matrice biografica e "didattica".

Il film, girato in lingua francese, inizia con la malattia e la morte del cardinale Mazzarino, poi vede il re Luigi XIV prendere gradualmente le redini del potere dello Stato affidandosi principalmente al politico ed economista Jean-Baptiste Colbert, mentre fa arrestare con l'accusa di tradimento il sovrintendente alle finanze Fouquet, fino alla decisione di trasferirsi a Versailles e di fare gravitare nella reggia la maggioranza della nobiltà dell'epoca. Si tratta di un'opera realizzata con scrupolo di autenticità su una sceneggiatura di Philippe Erlanger e Jean Gruault che si sono sicuramente ben documentati sull'epoca e sui personaggi rappresentati, non è un kolossal ma è molto accurato, con una rievocazione ambientale di filologica precisione e soluzioni visive tutt'altro che scontate.

La forza del film sta soprattutto nelle scene in cui Luigi discute dei meccanismi del potere con Colbert o con la madre Anna d'Austria: in questo senso il film acquista quell'efficacia didattica teorizzata da Rossellini e che probabilmente si ritroverà di meno nelle tante altre biografie televisive da lui realizzate. La fotografia non ha lo splendore plastico/figurativo di un "Barry Lyndon", ma risulta certamente funzionale insieme ai costumi e alle scenografie per una rievocazione non accademica del Seicento; nel cast Rossellini ha scelto attori di poca rinomanza ma adatti ai ruoli, fra cui il protagonista Jean-Marie Patte, truccato perfettamente per somigliare al sovrano, che in certi momenti pronuncia le sue battute con una sorta di effetto da "straniamento brechtiano" che aiuta lo spettatore a cogliere il carattere di riflessione distaccata sulla Storia rappresentata dall'intera operazione. Appassionante nella sua adesione a principi estetici ormai lontani da quelli dei capolavori del Neorealismo o dei capolavori della Trilogia di Ingrid Bergman, "La presa del potere di Luigi XIV" dimostra l'estrema versatilità artistica di Rossellini, regista fra i più rappresentativi del cinema del Dopoguerra.

Voto 9/10

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