Regia di Stefan MacDonald-Labelle vedi scheda film
Head like a hole (2024 ): locandina
TOHORROR FILM FEST 25 - IN CONCORSO
Asher è senza soldi, senza lavoro, senza più contatto col mondo da quando il suo operatore telefonico lo ha scaricato per bollette invase.
Quando però riceve la proposta di un lavoro ben retribuito che gli fornisce pure vitto e alloggio, dire di no gli risulta difficile.
Resta parimenti difficile rifiutare anche quando si accorge che il suo ufficio è in una villetta anonima fuori città, che pare una casa privata, e ad accoglierlo è un anziano azzimato dal sorriso inquietante, che pretende come dress code da chi lo circonda camicia bianca e cravatta nera, e lo invita a vedere una cosa nel sotterraneo.
Head like a hole (2024 ): Eric B. Hansen
Head like a hole (2024 ): Steve Kasan
Diffidente ma disperato, Asher comprende che il suo nuovo lavoro consta nell'osservare un foro nel muro dello scantinato, misurarlo, avvisare i colleghi se qualcosa di anomalo si verifica.
Un buco che non viene mai definito come tale, bensì come "anomalia", come a vomero preannuncia che qualcosa di sinistro sta per accadere....
E infatti il povero Asher scoprirà a sue spese che quel piccolo foro innocente ed insignificante costituisce il collegamento con le forze del male che stanno per uscire allo scoperto.
B-movie girato con un budget irrisorio e tanta buona volontà, Head like a hole pare sia stato girato in sette giorni, con solo Stefan MacDonald-Labelle e un addetto fonico che lavoravano dietro le quinte.
Head like a hole (2024 ): Steve Kasan
La povertà dei mezzi, la fotografia in bianco e nero, una unità di luogo spoglia ed inquietante tanto anomala si rivela, costituiscono elementi preziosi che giovano alla vicenda, che punta su una attesa snervante, su una atmosfera claustrofobia contagiosa sullo spettatore, e sulla genesi di un maligno a cui viene aperta la porta per uscire dal proprio isolamento, e portare le tenebre nel mondo terreno.
Se nel magnifico e farneticante E tu vivrai nel terrore - L'aldilà di Lucio Fulci, le porte che collegano la Terra all'inferno si celano in sette porte distribuite sul pianeta, nel film di Stefan Macdonald-Labelle Il collegamento si trova in un apparentemente innocuo buco che pare fatto col trapano, ed invece cela una minaccia implacabile.
Il film, espressione della più libera e fiera indipendenza di idee e mezzi, celebra inquietudini e divertimento, perché scherzare col fuoco diverte spesso parecchio, soprattutto lo spettatore, qui attratto da una vicenda che diventa grottesca e sinistramente accattivante, in un piccolo film a cui risulta impossibile voler male.
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