Regia di Alex Phillips vedi scheda film
Anything That Moves (2025): locandina
TOHORROR FILM FEST 25 - IN CONCORSO: MIGLIOR LUNGOMETRAGGIO
Liam è un giovane attraente che cela una calvizie precoce grazie ad un parrucchino incollato in testa, che lo rende decisamente più piacente.
Il ragazzo maschera il proprio lavoro di sex worker girando in bicicletta e tutina rossa a consegnare street food ai suoi clienti, uomini e donne desiderosi di momenti di appagamento sessuale e compagnia.
Spesso da solo, a volte accompagnato dalla sua fidanzata Thea.
Succede tuttavia che, uno dopo l'altro, i clienti del bel Liam vengono trovati orrenda ente assassinati poco dopo che il ragazzo li ha incontrati.
Anything That Moves (2025): scena
Anything That Moves (2025): scena
Inevitabile che Liam si trasformi nel principale indiziato, e Thea Nella sua complice.
Due strambi poliziotti non smettono di pedinarli, ma la verità risulterà ben diversa, man mano che gli efferati omicidi, in cui le vittime finiscono con la testa fracassato e nel cervello una banconota da un dollaro con disegni osceni di simbi fallici sopra, proseguono ininterrotto.
Opera seconda, bizzarra, scientemente scollacciata di Alex Phillips, Anything that moves azzecca soprattutto il lato estetico/esteriore della storia, che, fotografata attraverso uno sporco e sgranato 16 mm, pare un reperto dei softcore anni '70, o un film della exploitation di quello stesso periodo con riferimento anche al primo Friedkin.
Anything That Moves (2025): scena
Però poi il film non sa quale via scegliere e si trasforma in una commedia un po' gioiosa, un po' efferato, un po' esagerata, un po' sexy, posando mostrare nudi integrali, ma non sapendo dare un carattere univoco con cui classificare tutto il lavoro.
Il protagonista è ben reso dall'aitante, scanzonato, non si sa se realmente calvo giovane attore Hal Baum, gigolò irrefrenabile nel film, ma anche individuo che nutre sentimenti, e che salva dalla solitudine e all'isolamento individui altrimenti messi da parte da una società ghettizzante che non accetta chi stenta ad uniformarsi ai cliché in voga nel quotidiano di chi aggredisce la vita.
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