La recensione su Crazy Old Lady

di alan smithee

6 stelle

TOHORROR FILM FEST 25 - IN CONCORSO

Una giovane donna (Augustina Liendo) è in viaggio in macchina assieme alla figlioletta che dorme distesa nel sedile posteriore.

Una telefonata impegna la giovane a spiegare una ricetta di una torta meringata ad una donna (Carmen Maura, strepitosa) che si rivela l'anziana madre, da tempo seguita da una badante perché affetta da una sempre più acuta forma di demenza senile.

Quando la donna scopre che la madre non ha accanto la donna che la segue, è che le somministra le medicine che l'anziana deve assumere diverse volte al giorno, si allarma e, trovandosi a circa mille chilometri di distanza dalla casa della genitrice, si convince a chiamare il suo ex marito, Pedro (Daniel Hendler), affinché costui faccia un passo nella vecchia villa materna per verificare cosa sta realmente accadendo.

Giunto di malavoglia in loco, Pedro apprenderà a sue spese di che pasta è fatta l'anziana ex suocera, che, in un delirio totale, lo scambia per un suo ipotetico ex marito carnefice ed assassino Cesar, lo immobilizzato ad una sedia, e lo sottopone ad un delizioso giochino ad indovinelli con tortuna annessa.

Solo che Pedro non è Cesar, è non conosce i deliranti dettagli intimi, chissà se veri od inventati, con cui la donna lo incalza, minacciando con un attuzzatoio incandescente.

Dietro la direzione, piuttosto spigliata e di buon ritmo del regista argentino Martin Mauregui, Vieja Loca è un piccolo, gustoso horror, frutto di una coproduzione ispanico/argentina, che si contestualizza in un presente non dimentico delle privazioni e le barbarie, anche private, del regime franchisra degli anni '70, e permette alla straordinaria, indispensabile, preziosa Carmen Maura, vera ragion d' essere di tutta l'operazione, di dar vita ad un personaggio delirante, straripante di incontenibile follia e furore nei riguardi di una miscellanea di fatti, obnubilati e fumosi, che si mischiano nella mente del suo anziano personaggio, conferendo una vitalità fedina in grado di "nuocere gravemente alla salute".

Se Kathy Bates in Misery, a cui questo film rimanda inevitabilmente, con le opportune variazioni del caso, supportata dallo splendido testo base di Stephen King, è divenuta magistrale e meritatamente ricompensata per l'occasione con l'Oscar, Carmen Maura qui non le è da meno, in un film non certo si livelli di quello diretto magistralmente da Rob Reiner, ma certamente sadicamente divertente, e diabolicamente accattivante.

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