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Allegro non troppo

Regia di Bruno Bozzetto vedi scheda film

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La recensione su Allegro non troppo

di valien88
8 stelle

Prendendo espressamente spunto da "Fantasia", Bruno Bozzetto realizza un piccolo (?) capolavoro del cinema italiano non solo d'animazione. Il film mescola riprese dal vero a 6 sequenze di animazione, ognuna delle quali è accompagnata da un brano di musica classica: "Preludio al pomeriggio di un fauno" di Claude Debussy, maliziosa storia delle tentazioni erotiche di un fauno; la settima delle "Danze slave" op.46 di Antonìn Dvoràk, irresistibile racconto di alcuni ometti che fanno tutto quello che fa uno di loro, fino allo sberleffo finale; "Boléro" di Maurice Ravel, evoluzione della vita sulla terra a partire dal residuo contenuto in una bottiglia di Coca Cola; "Valzer Triste" di Jean Sibelius, storia di una gattino che ha perso casa e famiglia; un "Concerto in do maggiore" di Antonio Vivaldi, disincantata riflessione ecologista; "L'uccello di fuoco" di Igor Stravinskij, infuocata storia del serpente biblico. Il modo in cui le sequenze dal vivo si fondono con quelle animate è azzeccatissimo; la comicità metacinematografica è assolutamente irresistibile (ad esempio quando Maurizio Micheli guarda in macchina e, storpiando il nome di Walt Disney, dice: "Pisney l'ha fatto questo?"). L'idea dell'orchestra di vecchiette che esgue i pezzi mentre Maurizio Nichetti ci disegna sopra è davvero meravigliosa. Su tutto, poi, lo spessore della filosofia di Bozzetto, che offre interessanti e mai banali spunti di riflessione con ognuno dei brani animati: il fauno e l'attrazzione sessuale, il gattino e l'Olocausto (una delle sequenze d'animazioni più commoventi della storia del cinema mondiale), l'ape e l'uomo che rovina l'ambiente. I due episodi del Boléro e dell'Uccello di fuoco sono assolutamente geniali: Bozzetto non risparmia nessuno, e mostra un'umanità che si rovina da sola con il trionfo dell'industralizzazione e del consumismo. L'unica nota positiva, forse, è lo sberleffo finale degli ometti della Danza slava, che seguono come pecore il loro "capo", ma quando si tratta di buttarsi giù nel burrone si arrestano e gli mostrano il fondoschiena. La scritta finale "Happy End" è quanto di più sarcastico ci si poteva aspettare. Un film strepitoso, incredibile, da non perdere.

Sulla colonna sonora

Debussy, Dvoràk, Ravel, Sibelius, Vivaldi, Stravinskij: che volete di più? Immortale.

Cosa cambierei

L'audio del dvd: perché gracchia?

Su Maurizio Nichetti

Ottima interpretazione, in omaggio al cinema muto.

Su Maurizio Micheli

Irresistibile.

Su

Molto ironico.

Su Bruno Bozzetto

Un genio assoluto.

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