Regia di Spike Lee vedi scheda film
Divertente commediola, coraggiosamente dissacrante nel cogliere un nuovo delicato spunto di ironia sulla natura umana: il desiderio di maternità come primitiva ossessione femminile - indipendente dalla propensione al matrimonio e finanche dall'attrazione verso l'altro sesso - alla quale l'uomo deve, suo malgrado, sottostare. L'azione corale è stavolta affidata ad un variopinto gineceo, ad una sorta di koinè multirazziale dell'istinto riproduttivo, che si traduce, nel finale, in una iperbole della virilità del protagonista, diventato mille volte padre. Inutile aggiungere che, da questo punto di vista, il film può essere facile bersaglio di critiche (per lo più scontate), ma, nonostante l'opera sia chiaramente sproporzionata rispetto alla reale portata dell'idea intorno a cui è stata costruita, va comunque premiata l'audacia e l'originalità della proposta.
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