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Tevere corsaro

Regia di Pietro Balla, Monica Repetto vedi scheda film

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La recensione su Tevere corsaro

di Mulligan71
7 stelle

Un norvegese trapiantato a Roma, ciclista e attivista, e una giovane donna, con la sua famiglia, in lotta contro i "poteri forti" degli enti romani, come due figure omeriche, dove il mare che abitano e che vogliono attraversare, con i suoi mostri marini, è l' agro pontino, vastissimo territorio sventrato dai palazzinari e abbandonato a sé stesso. L'uno sogna un percorso ciclabile che colleghi Roma al luogo dove fu assassinato Pasolini, percorso che esiste parzialmente, ma che da realizzare nella sua completezza, è pura chimera, carte bollate, menefreghismo, abusivismo, politica e quant'altro. L'altra difende, semplicemente, la sua casa e il suo orto, tramite il quale si guadagna da vivere: ci sono da costruire palazzi che perlopiù rimarranno sfitti e quindi l'atto di esprorio pende come una spada sulla testa di lei e dei suoi figli. Il doc di Balla e Repetto, ci racconta queste due storie di resistenza, umana, civile, esistenziale, alternando i racconti, uniti dal minimo comune denominatore di un territorio selvaggio e aperto, ai limiti delle fauci di una città in epansione, frenetica e rumorosa. Lo fa bene, senza svolazzi particolari, facendo indignare e riflettere su una società (romana o no) allo sfascio, dove vince sempre il più furbo, il più forte, dove si trova poco senso logico, se non quello principale: difendere sempre la propria dignità e i propri diritti. Bello. 

 

 

 

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