Regia di Polen Ly vedi scheda film
Qual è il valore e la consapevolezza necessaria per decidere, dopo essere stati fantasmi guardiani, di tornare a essere umani? La rinascita è dolore o opportunità? Cos'è che ci fa sentire il valore e quanto sia importante vivere a dispetto dell'orrore che l'uomo costruisce nel tempo ripetutamente?
Conosciamo il valore della vita e lo difendiamo. La vita la scegliamo, ma in questo film la vita è dolore, paura, voglia di non rinascere. E se i due personaggi si compensano, la vita che li circonda sembra essersi svuotata di ogni profondità. Hai conserva un rispetto spirituale verso la vita e Thida lo sente e sente il richiamo di quella spiritualità. Quindi il dramma si sviluppa sulla scelta per il fantasma di rinascere umano. Non c'è in realtà una vera alternativa, se non quella di scegliere di vagare senza uno scopo. Anche la vita da fantasma in fondo ha una sua programmaticità, una sua aspirazione,il suo bisogno di esistere, ha bisogno di significare. La scelta finale è forse scontata e si può prevedere dall'inizio, ma scegliere di non dimenticare, quello è il gesto più importante. Passando quasi inosservato, il gesto finale di Thida afferma il valore dell'esperienza, dell'identità, del rifiuto a rinunciare a se stessi. Ed è eclatante e fragoroso. È l'affermazione finale che vale la visione di tutto il film
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