Trama
Santiago è un poliziotto argentino in fuga. Attraversa il confine con l’Uruguay per lasciarsi alle spalle il proprio passato. Non ha denaro, né un piano. Ma ha una faccia onesta, un po’ di fortuna, e il dono raro di sapersi rendere invisibile. Tra lavori precari, incontri fortuiti e l’ombra sempre presente di chi lo cerca, scopre che forse non è troppo tardi per ricominciare. E forse, per amare.
Un cabo suelto è il racconto lieve e teso allo stesso tempo di un uomo in transito, in bilico tra fuga e rinascita, in una terra dove ogni confine è anche una soglia narrativa. «È un film su chi cerca di cambiare pelle attraversando i confini, reali e simbolici», spiega Hendler. «Ma più che la fuga, è l’intervallo che mi interessa: quel momento di sospensione in cui si può ancora diventare qualcun altro. La frontiera è un luogo poroso, e il mio protagonista la abita senza mai davvero attraversarla fino in fondo».
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