Trama
Nel corso di tre decenni, Tsai Ming-liang ha perfezionato uno stile cinematografico osservazionale e dilatato che trasforma il nostro rapporto con lo spazio e il tempo. Questo approccio trova una naturale continuità nel ritratto documentaristico di Back Home, in cui il regista racconta Anong Houngheuangsy e la quotidianità del suo villaggio natale in Laos.
Note
Lo spettatore è immerso in un mosaico di edifici tra l’abitato e il fatiscente, animali da fattoria, risaie, luoghi religiosi, scene domestiche, mercati illuminati dal sole e persino un cane che tenta (senza successo) di fuggire da una giostra. Con una quiete in movimento diversa da quella delle opere del regista, Back Home offre sequenze pervase da un’atmosfera radiosa e da una natura brulicante di vita, restituendo lo splendore che ci circonda. Una sorta di ritorno a casa, dopo una serie di film incentrati su un Viandante in esilio.
Scrivi un commento breve (max 350 battute)
Attenzione se vuoi puoi scrivere una recensione vera e propria.