Regia di Rob Zombie vedi scheda film
Meraviglioso! L'esordio alla regia del musicista Rob Zombie rappresenta una delle migliori opere horror del nuovo millennio, omaggiando con passione i grandi Classici del Genere, in particolare "The Texas Chainsaw Massacre" di Tobe Hooper, di cui riprende grosso modo la trama e l'ambientazione (e con un risultato decisamente migliore del mediocre remake "ufficiale" di Nispel). Il punto forte del film è costituito dai membri della famiglia Firefly, tratteggiati in modo sì stereotipato ma decisamente memorabile, interpretati magnificamente dal cast, tra cui citiamo Bill Moseley nei panni del "messianico" Otis, Sheri Moon Zombie nei panni della sexyssima Baby, Karen Black nei panni dell'inquietantissima matriarca e, soprattutto, l'iconico Captain Spaulding di Sid Haig. Come nel successivo (e sbalorditivo) "The Devil's Rejects", anche questo film è saturo di violenza e scurrilità, elementi che, uniti all'inserimento di riprese "allucinate" e particolari (come accadeva anche in "Natural Born Killers") non possono non suscitare la repulsione e la disapprovazione di buonissima parte di pubblico, critica e cinefili (alcuni per sensibilità personale, altri per snobbismo), rendendo quest'opera, già "penalizzata" dal genere d'appartenenza, ancor più di nicchia. Ma è doveroso sottolineare la profonda Qualità Artistica dell'opera, in particolare per quanto riguarda la Regia, che regala allo spettatore delle scene di innegabile eleganza, come la stupenda sequenza dell'arrivo dei poliziotti nella casa della famiglia, mostrata con uno stupendo ralenty fotografico (molto più efficace, secondo me, di qualsiasi ralenty digitale fluido) e accompagnata dalla poetica (e, in questo caso, caricaturale) canzone "I Remember You". Riguardo alla 'parentela' fra questa pellicola e "The Devil's Rejects", bisogna precisare che le due opere, seppure accomunate dalla presenza degli stessi personaggi e dall'estrema violenza che le caratterizza, vanno considerate come capitoli isolati: infatti, se nel 'sequel' la violenza è realistica e cruda, qui la violenza è mostrata con un tono molto più "fumettoso", cartoonesco; inoltre, qui prevale la staticità, mentre "DR" si presenta come un road movie. Gli stessi personaggi sono mostrati sotto una diversa luce, caricaturali nel primo e "umani" nell'altro. Infine, a sottolineare la diversità (e, forse, anche la maturazione stilistica del caro Rob), troviamo due colonne sonore completamente diverse per generi e atmosfere: se in questo film, infatti, Rob Zombie predilige una scelta di canzoni rock/aggressive alternate a brani dolci ma usati con intenzioni caricaturali (ad esempio la performance di Sheri Moon), inserendo molti brani dei Ramones e componendo lui stesso buona parte delle canzoni, rivelando quindi una certa autoreferenzialità e un'intenzione prevalentemente 'sperimentale' e di divertimento personale, nel sequel prevalgono canzoni più country e/o drammatiche, che culminano nell'epico "Free Bird" del finale, e per di più Zombie elimina il suo "apporto musicale" (cosa che accadrà anche in tutta la sua filmografia successiva, anche se ogni tanto inserisce brani composti apposta per i suoi film da band fittizie).
Ricapitolando, "La Casa dei 1000 Corpi" è un'eccezionale opera prima di Rob Zombie, tanto commerciale come musicista quanto personale (e, per certi aspetti, di "nicchia") come cineasta. Vivamente consigliato. Voto: 9
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