Regia di David Freyne vedi scheda film
Eternity (2025): locandina
AL CINEMA / TFF 43: FUORI CONCORSO
L'anziano Larry rimane accidentalmente strozzato mangiando un amato pretzel alla festa di famiglia organizzata per decidere il nome di uno dei nipoti suoi e della moglie Joan, malata di cancro. L'uomo si ritrova smistato in paradiso, ove deve decidere in modo definitivo come è con chi trascorrere la vita eterna. Indeciso e pure piuttosto diffidente nei riguardi della sua agente addetta a indurlo a scegliere, il giovane Larry viene parcheggiato in una sorta di limbo dorato che potrà durare solo una settimana, in attesa di decidere il suo futuro.
Caso vuole che pure la moglie lo segua in questo viaggio, ritrovandosi pure lei in paradiso.
Eternity (2025): Elizabeth Olsen, Callum Turner, Miles Teller
Eternity (2025): Callum Turner, Elizabeth Olsen
Pure lei dovrà scegliere come trascorrere l'eternità, e pure con chi. Larry non è certo di essere scelto, dato che Joan era già stata sposata molto tempo prima con un aitante soldato americano, morto prematuramente nella guerra di Corea.
Soldato che ha scelto di aspettarla per oltre 60 anni, venendo "parcheggiato" come cameriere in un bar, peraltro frequentato pure dal buon Larry.
Né Joan, né Larry, né tantomeno I rispettivi simpatici agenti smistatori riusciranno a venirne facilmente a capo, in un finale scoppiettante che riserva qualche sorpresa.
David Freyne, irlandese con all'attivo il teso e riuscito horror The Cured (2017) e la commedia Dating Amber (2020), dirige una commedia surreale divertente e, almeno a tratti carina, forte della riuscita alchimia che si crea tra i tre giovani e bei personaggi centrali, efficacemente individuati in Miles Terrer, anche tra i produttori del film, Elisabeth Olsen e Callum Turner, bravi, belli, simpatici, coadiuvati da due agenti ancor più comici, ben resi da Da'Vine Joy Randolph e da John Early.
Eternity (2025): John Early, Da'Vine Joy Randolph
Eternity (2025): Elizabeth Olsen, Olga Merediz
Certo di film incentrati su ipotetici scorci paradisiaco ne è piena la storia del cinema, avendo coinvolto maestri del calibro di Warren Beatty in Il Paradiso può attendere (1978), Alan Rudolph in Accadde in Paradiso (1987), e non si può non menzionare il successo di Emile Ardolino in Uno strano caso con la stupenda Cybill Sheperd (1989). Questo Eternity parte bene, prosegue meglio con battute sferzanti al momento della scoperta di come è organizzato burocraticamente questo bizzarro regno dei cieli fatto di grattacieli immensi con al centro un bazar di bancarelle e mercatini.
Alla lunga però il meccanismo stanca un po', e le dispute tra i due consorti non si rivelano particolarmente spumeggiante come il buon incipit aveva lasciato sperare.
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