Trama
Con il suo esordio alla regia con il film La salita, Massimiliano Gallo sceglie di riportare alla luce una vicenda poco nota della vita di Eduardo De Filippo, intrecciata alla storia del carcere minorile di Nisida e a quella di un gruppo di donne detenute.
Napoli, 1983. A causa del bradisismo il carcere femminile di Pozzuoli viene dichiarato inagibile. Le detenute vengono trasferite in varie strutture penitenziarie della regione e alcune trovano accoglienza temporanea presso Nisida, istituto minorile situato su un’isola che già di per sé porta con sé l’immaginario di confine e reclusione. Proprio in quegli anni Eduardo De Filippo, da poco nominato Senatore a vita, sceglie di impegnarsi in prima persona con i ragazzi del carcere: ristruttura il teatro interno, avvia una scuola di scenotecnica e di recitazione, e affida agli attori della sua compagnia la messa in scena del primo spettacolo teatrale mai realizzato in un istituto penale minorile italiano.
Il film La salita racconta questo intreccio di vite e destini, di donne e giovani alle prese con l’esperienza della detenzione, ma anche con la possibilità di un riscatto. Attraverso la figura di Eduardo, La salita diventa racconto di un impegno civile e culturale che affonda le radici nel teatro e nella sua capacità di trasformare, aprire varchi, restituire dignità.
Scrive Gallo a proposito del film La salita, suo debutto da regista: «Volevo avere la capacità e la forza di raccontare la storia con il mio sguardo. Probabilmente perché è una storia che mi appartiene, che parla del vincolo, della speranza di alcuni ragazzi e della voglia di riscattare la propria vita. E poi perché racconta di Eduardo De Filippo e del suo impegno con i ragazzi di Nisida. È una storia che rende omaggio al Teatro e al suo potere salvifico. È una storia che in pochi conoscono e per questo andava raccontata».
Note
Continua qui: LA SALITA, IL FILM D’ESORDIO DI MASSIMILIANO GALLO
Scrivi un commento breve (max 350 battute)
Attenzione se vuoi puoi scrivere una recensione vera e propria.